TORMALINE
Proprietà, significati, benessere, salute, equilibrio del corpo, della mente e dello spirito, rituali, utilizzo, pulizia, storia e note su trattamenti, alterazioni e imitazioni delle tormaline.
La parola tormalina, che comunemente si usa prevalentemente per indicare un minerale di colore nero, è in realtà il nome popolare di un’intera, complessa, famiglia di minerali che hanno in comune una stessa struttura, ma cambiano anche in modo drastico per gli atomi contenuti.
Questa famiglia, al momento in cui scrivo, contiene 39 diversi minerali conosciuti, più innumerevoli forme intermedie. Descriverne le proprietà sarebbe impossibile. Ma per fortuna la gran parte di questi minerali sono rari o comunque molto costosi e quindi rimangono interessanti solo per gli studiosi e i collezionisti. Nel mondo della cristalloterapia si usa quasi soltanto la tormalina nera …
descrizione
Per fortuna la stragrande parte delle tormaline in commercio appartengono alla stessa specie: la cosiddetta tormalina nera, il cui nome esatto è schorl (nome che a volte viene tradotto in italiano con la parola schorlite o con il bruttissimo schorlo).
Nelle tormaline possono comparire, a parte impurità minori, calcio, potassio, sodio, alluminio, ferro, litio, manganese, magnesio, cromo, ferro vanadio, boro, fluoro, oltre che silicio, ossigeno e gruppi (OH). Normalmente solo alcuni di essi sono presenti contemporaneamente e, a seconda delle varie combinazioni, si hanno minerali diversi.
Fra le 39 specie conosciute, la più nota e diffusa è senza dubbio lo schorl, ma sono abbastanza diffuse anche la dravite e l’elbaite. A esse si aggiungono poi specie rare o rarissime come uvite, foitite, olenite, povondraite, tsilaisite e altre.
Dal punto di vista del fascino estetico, l’elbaite è certamente il minerale più straordinario del gruppo e uno dei più affascinanti in assoluto. Si presenta con un’infinita gamma di colori, ma anche con cristalli in cui sono presenti contemporaneamente due o tre colori diversi. Essa tuttavia resta un oggetto per collezionisti, con costi abbastanza elevati.
La dravite è in genere meno costosa, ma anche meno affascinante e anch’essa non è usata in cristalloterapia, sebbene le sue proprietà sarebbero interessanti.
Lo schorl ossia la comune tormalina nera è un minerale assai comune e poco costoso che presenta anche la caratteristica di avere proprietà fisiche inusuali e ciò ne alimenta la vendibilità e dà origine a dicerie e favole piuttosto ingenue, ma alle quali sono comunque molti a credere.
Le proprietà di seguito descritte si riferiscono al minerale schorl. Alcune note su dravite ed elbaite sono riportate in fondo a questa sezione.
PROTEZIONE
Protegge dalle influenze ed energie negative sia psicologiche, sia spirituali ed esoteriche.
CONSAPEVOLEZZA
Favorisce la comprensione di se stessi, soprattutto se vengono usati rituali appropriati.
Placa le emozioni violente, favorisce uno stato di pace interiore ed equilibrio emotivo. Riduce le tensioni e le preoccupazioni.
CALMA
Produce un atteggiamento interiore più calmo e paziente, con la tendenza a essere riflessivi e pacati. Aiuta a liberare la mente dagli effetti di discontinuità, mutamenti di fase, traumi, imprevisti negativi, improvvise tensioni o dolori.
SOLIDITÀ
Favorisce un atteggiamento stabile e solido, poco incline a oscillazioni, poco mutevole, poco sensibile alle pressioni e alle condizioni esterne.
Spinge a basarsi su dati di fatto verificabili, costruendo una visione lucida e sicura. Aiuta a prendere decisioni senza troppi tentennamenti, ripensamenti e blocchi.
NON COINVOLGIMENTO
Promuove una distaccata e imparziale tolleranza.
Rende più facile l’accettazione di noi stessi, degli altri e dei cambiamenti, ma limitando il coinvolgimento personale. Migliora la capacità di passare oltre, dimenticare.
EFFETTI SUL FISICO
Ha un effetto benefico sulle ossa, i tessuti connettivi e, quindi, le articolazioni. Attenua gli stati dolorosi, soprattutto di origine ossea.
Secondo molte fonti, la tormalina nera aiuterebbe a neutralizzare gli effetti della radioattività e le emissioni elettromagnetiche, comprese le emissioni di apparecchi elettromagnetici. Questa capacità è completamente inesistente e in nessun caso, per ragioni fisiche, potrebbe esistere.
Lo schorl ha un reale effetto sull’energia elettrica se viene posto entro un campo elettromagnetico, ma questo effetto si limita a convertire in altra forma l’energia che colpisce il cristallo in modo diretto. Qualsiasi raggio elettromagnetico che non vada a colpire direttamente il cristallo non subisce alcun effetto.
TORMALINA DRAVITE
Le draviti mostrano una maggiore tendenza a favorire il distacco e talvolta anche una certa indifferenza. Bilanciano il carattere delle persone troppo sensibili emotivamente, ma se usate da chi ha già una sua tendenza alla freddezza possono amplificarla oltre il giusto.
TORMALINA ELBAITE
È difficile che qualcuno pensi di usare un’elbaite per scopi di cristalloterapia, ma … non si sa mai. Questo minerale corrisponde a una tormalina contenente litio, alluminio e sodio. Rispetto allo schorl le elbaiti di qualsiasi colore favoriscono maggiormente la solidità e stabilità. Sono adatte a persone più facilmente influenzabili.
La tormalina nera è un minerale di notevole potenza la cui azione protettiva si manifesta quasi immediatamente, mentre le altre proprietà raggiungono la piena efficacia in un paio di settimane.
Per il tipo di effetti, può avere senso un utilizzo molto prolungato, ma anche un uso occasionale. In linea di massima, tuttavia, è bene iniziare a utilizzare lo schorl almeno una settimana prima del momento in cui esso dovrà agire concretamente. Per la protezione da energie negative è utile tenere il cristallo vicino a sé anche durante la notte.
Il Rituale dell’Incenso è uno dei più appropriati.
Il Rituale della Luce Solare, pur appropriato, andrebbe evitato per tutte le tormaline non nere.
Un ulteriore rituale estremamente semplice che può essere usato con i quarzi ialini e lattei può essere eseguito come segue:
- preparare una ciotolina, dei semi di anice, dell’alcol etilico e dell’olio essenziale di eucalipto (Eucalyptus globulus);
- nella ciotolina mettere circa mezzo cucchiaio di semi di anice;
- versare sui semi poco alcol etilico (il necessario per bagnarli e nulla di più);
- aggiungere due gocce di olio essenziale di eucalipto;
- dare fuoco all’alcol e attendere che esso si consumi e la fiamma si spenga completamente;
- una volta spenta la fiamma, attendere alcuni secondi per lasciare un poco raffreddare i semi parzialmente bruciati, poi appoggiare il cristallo sopra i semi e coprire con un altro piattino o con alluminio per forno o con un coperchio per tegami;
- lasciare riposare per almeno 6/7 ore, preferibilmente di notte.
Le tormaline di altro tipo (quelle trasparenti e con un certo valore commerciale) non dovrebbero essere sottoposte al calore (che potrebbe alterare il colore) o a sbalzi di temperatura in quanto le frequenti inclusioni e fratture interne potrebbero facilitarne la rottura.
Va evitata la pulizia con il vapore e quella con ultrasuoni.
Alcune tormaline, in particolare quelle con colorazione da rosa a rossa, vengono sottoposte a riscaldamento oppure a irraggiamento per migliorarne il colore. I trattamenti possono sia alleggerire i colori rossi troppo scuri e poco luminosi, sia accentuare quelli troppo pallidi e chiari. L’irraggiamento è praticamente impossibile da scoprire e di fatto non altera il valore commerciale delle gemme, tuttavia dal punto di vista dell’uso in cristalloterapia, esso riduce la forza del cristallo.
Altri trattamenti sono finalizzati a migliorare la trasparenza e pulizia delle pietre e riducendo l’impatto visivo di inclusioni e fratture. Da questo punto di vista le tecniche applicate si basano sul riempimento delle fratture con resine o altre sostanze appropriate.
Fra i possibili trattamenti, ecco quelli principali.
Riscaldamento – modifica i colori migliorandoli o producendone di nuovi; gli effetti sono stabili, il trattamento non è rivelabile.
Irraggiamento – produce pietre rosse, rosa, gialle, arancio e multicolore; gli effetti, in alcuni casi, possono attenuarsi e svanire dopo lunga esposizione al Sole. Non rivelabile.
Trattamento con acidi – schiarisce le inclusioni di colore scuro rendendole meno visibili. Gli effetti sono stabili e non rivelabili.
Filling – riempie cavità e fratture rendendo le pietre in apparenza, più pure. Il trattamento è stabile, ma può essere individuato.
Tinture e coperture – sono usualmente instabili.
I trattamenti migliorativi in genere riguardano le pietre di qualità più elevata che vengono usate come gemme, mentre sono meno probabili in pietre di colore o qualità scadente inadatte all’uso in gioielleria.
Le tormaline possono anche venire prodotte artificialmente in laboratorio, ma sembrerebbe che questa pratica, almeno per ora, non venga impiegata per le pietre messe usualmente in commercio. La questione, comunque, resta piuttosto dubbia. Le tecniche di produzione, per quanto se ne sa, sono piuttosto costose e si trovano frequentemente istituti gemmologici che sottolineano come i costi non valgano i guadagni (giacché le tormaline naturali sono pietre abbastanza comuni e a buon mercato). Queste affermazioni però appaiono piuttosto ottimistiche e sembrano non tener conto che uno dei semipreziosi più abbondanti e comuni del mondo (l’ametista), viene prodotta e venduta in versione sintetica ormai da quasi cinquant’anni. Se pure le attuali tecnologie non consentono di ottenere dei sintetici a basso costo, il gioco può comunque valere la candela per quanto riguarda tormaline di alto pregio e, in particolare, per le paraiba. Senza contare che i progressi tecnologici sono continui e ciò che oggi ha un alto costo di realizzazione, già domani, grazie a un nuovo processo produttivo potrebbe diventare più che conveniente. Anche se ciò ancora non avvenisse, si può essere assolutamente certi che nessun produttore si prenderà la briga di avvisare i compratori al momento in cui la tecnologia consentirà la produzione di tormaline sintetiche a un prezzo conveniente.
Il colore delle tormaline è usualmente stabile alla luce (tranne in alcuni casi), ma il calore può alterarlo e può danneggiare le pietre. Anche gli sbalzi di temperatura possono produrre fratture.
Il nome deriva dalla parola in lingua Sinhalese (Sri Lanka) tōramalli che si riferiva alle corniole.
Delle belle tormaline vivacemente colorate furono introdotte in Europa in abbondanza dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali, una compagnia commerciale che operò soprattutto nel settore delle spezie fino alla fine del XVIII secolo.
immagini
altri dati
schorl (tormalina nera) | |
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famiglia/affinità | tormaline |
chimica | ciclosilicato |
varietà di | – |
tipo di materiale | minerale |
durezza | 7 – 7,5 |
colori | nero, bruno nerastro |
classe di potere | ++++ |
livello richiesto | +++ |
costanza | media |
flusso | dall’interno verso l’esterno |
grado dinamico | equilibrio |
elementi | Spirito |
zodiaco | capricorno |
pianeti | Sole, (Plutone) |