Nella sua forma pura, il corindone è incolore, ma a causa di componenti estranee può assumere vari colori e presentarsi grigio, marrone e poi dal rosa al sangue di piccione, arancione, giallo, verde, blu, blu fiordaliso e viola, nonché macchiato o a zone colorate.
Il corindone è considerato un ottimo esempio di minerale allocromatico. Il suo colore dipende sia dalla presenza di elementi cromofori che dalla formazione di centri di colore.
Il contenuto di cromo dà luogo a tonalità rosse e rosa, il titanio e il ferro producono colori blu, il ferro da solo genera colori dal blu, blu verdastro, verde-giallastro fino al giallo, mentre il vanadio dà origine a cristalli violacei (con effetto cangiante). Le miscele di cromofori possono produrre quasi tutte le sfumature dello spettro, a eccezione dei colori verdi puri, che sono noti solo per il corindone sintetico.
Le pietre rosse che vengono classificate come rubini debbono il loro colore alla presenza di Cr3+ assieme a quantità minori di V3+ e Fe3+.
Le pietre che mostrano asterismo (rubini stellati e rubini occhio di gatto) hanno una lucentezza setosa dovuta alla presenza di sottili aghi di rutilo.
CENTRO SUGLI OBIETTIVI
Se i quarzi sono una famiglia di minerali e materiali che spinge a porre se stessi al centro della propria vita, i corindoni, viceversa, inducono a mettere al centro i fini, gli scopi, gli obiettivi. In questo modo spingono a porre fuori da sé il motore propulsore dalla propria esistenza.
RAPIDITÀ, IMPULSIVITÀ
Il rubino, in particolare, produce un atteggiamento rapido, attivo, determinato e, talvolta, anche piuttosto irruento e impulsivo, tutto proteso a raggiungere rapidamente i risultati. Limita la propensione a fare calcoli e previsioni.
Naturalmente non bisogna pensare che usando un rubino la nostra personalità si sbilancerà istantaneamente e radicalmente: gli effetti dei cristalli corrispondono sempre a delle delicate correzioni, piuttosto che a drastiche trasformazioni. Tuttavia è sensato non fare uso di questa pietra se già per nostra indole siamo portati ad agire molto rapidamente e senza troppo riflettere.
PRAGMATISMO
Il rubino spinge a una forma di pragmatismo e attenzione agli obiettivi che sconfina nel considerare il raggiungimento dello scopo come prevalente anche su considerazioni generali di natura etica o di altra natura. In altri termini, il rubino può facilitare l’idea che l’importanza del fine da raggiungere giustifichi i mezzi.
PASSIONE
Aumenta il livello di coinvolgimento e la passione che si mette in quello che si fa, favorendo una certa noncuranza per le conseguenze future.
GIOCO
Aumenta la propensione a un atteggiamento giocoso sia nella vita che nell’amore.
VIGILANZA, VOLONTÀ
Stimola l’attenzione, la vigilanza, l’efficienza e la volontà. Riduce il senso di stanchezza, moltiplicando le energie.
EFFETTI SUL FISICO
Il corindone rosso produce effetti benefici, nel medio-lungo termine sulla milza, il fegato e i problemi di pressione troppo bassa.
Secondo alcuni esso aiuterebbe anche ad affrontare gli stati infettivi intestinali, ma in realtà la sua azione è troppo blanda per combattere microrganismi che, non di rado, possono portare a conseguenze gravi molto più rapidamente di quanto il rubino possa combatterli.
Il rubino è una pietra degli effetti abbastanza veloci, non di meno, non ha senso utilizzarla per meno di 3 o 4 settimane consecutive. La sua azione inizia a manifestarsi a volte anche nei primi giorni di uso, ma raggiunge la sua pienezza gradualmente in circa una settimana dopo aver iniziato a usarlo.
La sua efficacia risente molto dell’uso di rituali appropriati, ma ancor di più risente del sottoporre la persona e la pietra, assieme, a sedute di cristalloterapia ben organizzate.
Il rubino è in sintonia con il rituale della Luce Solare e con quelli delle Candele e dell’Acqua Fredda.
In opposizione con quello della Luce Lunare.
Il rubino è una pietra di grande resistenza fisica e anche chimica. Quando è grezzo può essere lavato senza problemi con acqua e sapone. Quando invece si tratta di pietre sfaccettate, occorre tenere presente che potrebbe trattarsi di rubini fratturati che hanno subito un processo di consolidamento. In questo caso occorre essere molto attenti agli sbalzi di temperatura, nonché a urti e sfregamenti.
Per quanto conosciuto sin dall’antichità, il rubino è facilmente stato confuso con altre pietre e quindi le notizie che lo riguardano vanno considerate per lo meno dubbie.
Solo alla fine del XVIII secolo si cominciò a comprendere che esisteva una gemma la cui composizione chimica era basata sull’ossido di alluminio e da quel momento in poi, divenne progressivamente più facile distinguere i corindoni dagli spinelli rossi e da altri minerali.
La fama del rubino si intreccia con quella del colore rosso che da sempre è il colore delle emozioni e passioni più intense, dell’amore, della rabbia e anche del sangue.
Sebbene il rubino non sia la sola pietra rossa, alcune altre venivano spesso confuse con esso, mentre pietre come la corniola venivano comunque associate al sangue, ma il loro colore e la loro diffusione le rendevano meno pregiate.
D’altro canto i rubini, soprattutto nell’antichità, erano piuttosto difficili da reperire e altrettanto da lavorare. Non venendo sfaccettati essi perdevano una parte non piccola della loro potenziale bellezza.
In ogni caso il rubino è sempre stato associato al sangue e alla vita.
Viene citato quattro volte nella Bibbia. Anche Plinio il Vecchio ne parla nella sua Naturalis Historia descrivendone la durezza il che fa pensare che egli avesse avuto notizie riguardo al vero rubino, piuttosto che a una delle pietre similari.
Molte credenze e leggende sono state associate a questa pietra che ha sempre goduto di grande fama.
Prima di introdurre alcune considerazioni legate al commercio del rubino occorre premettere che, dal punto di vista esoterico e olistico non ha alcun senso utilizzare rubini di qualità gemma. Se avete un anello con un rubino, rinunciate a servirvi di quella pietra, se non per ornare le vostre mani quando andate a teatro.
Per gli usi di tipo olistico ed esoterico è di gran lunga più opportuno scegliare quelle pietre che, per la loro minor bellezza, non sono adatte al mondo della gioielleria. In questo modo eviterete di subire trucchi e inganni e, al tempo stesso, spenderete molto meno. Essendo infatti il rubino una delle pietre con più alto valore commerciale, esso è da sempre soggetto a tentativi di alterazione, imitazione e sostituzione.
Al giorno d’oggi, fra le pietre usate in gioielleria, più del 90% ha subìto almeno un processo migliorativo e questa percentuale è destinata a crescere. In molti casi però non si tratta di semplici processi migliorativi, ma ci si trova di fronte a pietre sintetiche prodotte in laboratorio.
La maggior parte dei trattamenti ha effetti stabili e duraturi. I vari trattamenti incidono diversamente sul pregio della gemma.
COLORE
Nel mondo delle pietre da gioielleria è prassi larghissimamente diffusa l’alterare il colore delle pietre in vari modi il principale dei quali è il riscaldamento in atmosfera controllata.
Di solito si cerca di intervenire per eliminare le sfumature di colore indesiderate (bruna o viola).
Sempre mediante riscaldamento può anche essere migliorata anche la trasparenza della gemma in quanto alcune inclusioni possono essere sensibili al calore e diventare meno visibili.
SINTETICO
Corindoni sintetici sono stati ottenuti sin dalla fine del XIX secolo. Oggi la prassi di commercializzare materiale sintetico è largamente diffusa.
Il corindone sintetico viene anche usato industrialmente per numerosi scopi. Fra l’altro come abrasivo (su carta vetrata, sotto forma di dischi da taglio, ma anche in lucidanti). Viene utilizzato anche come mezzo per la sabbiatura, poiché la sabbia normale può causare la silicosi. Il corindone viene infine utilizzato come aggregato per calcestruzzi duri.
SOSTITUTI
I rubini vengono anche sostituiti con altre pietre di coloro simile o anche uguale, ma minor costo. Fra i materiali più utilizzati vi sono lo spinello naturale o sintetico, il granato e la tormalina.
Il corindone rosso è maggiormente adatto per quelle persone che hanno una tendenza ad attendere, riflettere troppo a lungo ed esitare eccessivamente quando si tratta di definire una scelta e passare all’azione.
Meno adatto invece per coloro che agiscono d’impulso e molto istintivamente. Costoro non troveranno beneficio nell’uso del rubino e, anzi, potrebbero sbilanciare ulteriormente il loro approccio alla vita.
Alcuni cristalli di corindone presentano sulle facce che vengono chiamate “facce del pinacoide”, ossia la faccia superiore e quella inferiore che chiudono il prima il alto e in basso, delle strutture di forma triangolare. Questi cristalli vengono distinti dagli altri senza alcuna valida ragione (a parte le ragioni commerciali e quelle lgate alla suggestione) e vengono chiamati con l’espressione record keeper.
La simmetria triangolare (che in realtà si definisce trigonale) è la vera simmetria del corindone, mentre quella esagonale è soltanto una simulazione e i triangoli che a volte compaiono sulle facce di pinacoide sono semplicemente il risultato della presenza di faccettine molto sottili che sono rimaste molto schiacciate per via del verificarsi di discontinuità nelle condizioni di crescita del cristallo. Queste forme triangolari non aggiungono e non tolgono nulla alle caratteristiche del corindone e la simmetria trigonale che esse mostrano è la stessa che è presente in tutti i rubini del mondo. Di conseguenza non ha alcun senso attribuire ai record keeper proprietà distinte da quelle di rubini normali.