La pietra di Luna è un materiale non precisamente definibile. In molti casi essa è formata a partire da una progressiva e non sempre uguale alterazione dell’adularia (già di per sé variabile per quantità di sodio rispetto al potassio e per livello di alterazione). Oltre a questa variabilità occorre tenere presente che possono esistere pietre di Luna che non si basano sull’adularia.
Per via di questa variabilità chimica, anche gli effetti sono parzialmente incostanti (sebbeme sempre complesssivamente orientati all’equilibrio e al controllo) e ho ritenuto di assegnare un valore di costanza medio, anziché alto. Al di là degli effetti in cristalloterapia, essa costituisce uno dei minerali più amati e affascinanti per via del suo aspetto elegante e delicato, con un piacevole effetto ottico interno (adularescenza) e la dolcezza della Luna che, non per caso, viene ricordata nel nome pietra di Luna.
La pietra di Luna è fortemente mentale, poco orientata all’azione. Riadatta l’universo emotivo, aggiungendo pietà, comprensione e accettazione, riducendo gli squilibri e gli aspetti irragionevoli, le passioni e gli stati più accesi.
Impone il controllo della mente e una visione a lungo termine, basata sulla costanza e la continuità, sopra l’avvicendarsi degli eventi, delle reazioni emotive e delle sensazioni. Equilibrio e controllo rimangono sempre le capacità fondamentali che la pietra di Luna incrementa.
Rafforza la capacità di comprendere ciò che è nascosto e le forze occulte. In questo assomiglia all’ossidiana, ma se ne discosta perché non spinge al distacco, bensì a una paziente empatia. Migliora l’attitudine a gestire una famiglia in modo pacato e attento anche agli equilibri economici.
Migliora l’attitudine alla cura della prole e facilita le funzioni riproduttive. È da sempre considerata una pietra femminile, sia per le caratteristiche che per l’aspetto delicato. Anche il richiamo alla Luna che è associato al principio femminile in alcune culture orientali, la avvicina psicologicamente alla donna, tuttavia questa pietra è molto adatta anche ai maschi in quanto contribuisce a stemperarne gli eccessi e ad ammorbidirne le rigidità.
Gli effetti sul fisico sono un riflesso di quelli sulla mente (verso la quale questa pietra è molto orientata). La pietra di Luna aiuta a migliorare la funzione riproduttiva, soprattutto femminile. Aiuta l’intestino e ne riduce quelle irregolarità che discendono da fattori emotivi.
Si tratta di una pietra di ottima efficacia che dà il meglio di sé quando la persona che se ne serve ha un elevato livello di consapevolezza, tuttavia può essere usata utilmente anche da persone meno consapevoli. Gli effetti iniziano a manifestarsi abbastanza rapidamente, dopo circa un paio di settimane per chi ha una personalità più flessibile, dopo circa 3 o 4 per chi ha un carattere fortemente strutturato e fermo.
Va portata con sé per periodi che dipendono dall’uso che se ne vuole fare. Per esempio, se si desidera usarla durante il periodo di gravidanza, essa andrà tenuta dai primi momenti (ove possibile) fino a parto avvenuto e potrà essere molto utile anche nei periodi successivi fino a quando il bimbo avrà bisogno di trovare nella madre un riferimento sicuro ed equilibrato. Non è necessario tenerla a contatto con il corpo, ma in molti casi facendolo si ottengono risultati migliori. È sufficiente portarla con sé durante le ore diurne.
Si tratta di una pietra legata al dominio dell’ombra e non dovrebbe essere sottoposta al rituale del Sole. Anche il rituale del sale è inappropriato. Fra le forme di ritualità più appropriate vi sono il Primo Rituale della Salvia, quello del Reiki e quello della Luce Lunare.
La pietra di Luna è una pietra non particolarmente delicata dal punto di vista chimico, ma di scarsa resistenza meccanica con una certa facilità a spezzarsi.
Per la pulizia, come quasi sempre, si possono usare un getto d’acqua e un sapone neutro. È bene risciacquare in tempi brevi e asciugare accuratamente.
Evitare il contatto con prodotti cosmetici e con gli altri prodotti chimici usualmente presenti in casa (detergenti, candeggianti, antiruggine, ecc.). Non troppo di rado le pietre di Luna, specialmente quelle provenienti dall’estremo oriente, vengono vendute dopo essere state immerse nel petrolio o in altre sostanze che ne ravvivano la lucentezza. In quei casi, inevitabilmente, dopo il primo lavaggio con detergenti la pietra apparirà più spenta e opaca.
La pietra di Luna non ha un valore particolarmente elevato, se non nel caso delle pietre più belle, incolori e con adularescenza di colore blu, tuttavia il suo fascino è straordinario ed è sempre rimasto immutato.
Nelle pietre di Luna ci sono due colori distinti che vanno presi in considerazione: il loro colore proprio e quello dell’adularescenza. Per quanto riguarda il colore proprio, le pietre di maggior valore sono quelle incolori. Quelle il cui colore si avvicina al rosa o al color pesca-albicocca, sono abbastanza apprezzate, ma hanno comunque un prezzo inferiore a quelle incolori.
Le pietre con colori meno attraenti, come quelle che vanno verso il bruno, il giallino o il verdolino hanno prezzi molto inferiori.
Anche il colore dell’adularescenza è variabile, ma il blu è in assoluto quello che conferisce il valore più alto. Anche il bianco è apprezzato.
In commercio è facile trovare una pietra il cui nome commerciale è “pietra di Luna arcobaleno” e che, oltre ad avere un nome che facilita la confusione, in molti casi (e specialmente all’occhio di un non esperto) può anche apparire molto simile. La pietra di Luna arcobaleno è a tutti gli effetti un minerale distinto. Il suo nome è labradorite e appartiene al gruppo dei plagioclasi, mentre la pietra di Luna, nella maggior parte dei casi, appartiene al gruppo dei feldspati alcalini (K-feldspati).
È molto frequente che le pietre di Luna presentino inclusioni e fratture interne. Queste caratteristiche possono piacere, in alcuni casi, agli appassionati in quanto le pietre meno pulite hanno un aspetto più “vivo” e “caldo”, ma occorre comunque sapere che quelle di maggior pregio si presentano prive di difetti interni e trasparenti se osservate a occhio nudo.
Possono occasionalmente essere soggette a trattamenti che a volte non vengono dichiarati. Il trattamento più usuale consiste nell’impregnare o coprire la pietra, a volte solo in parte, con sostanze estranee per migliorare il colore e aumentare artificialmente l’intensità dei giochi di luce. In genere le pietre trattate in questo modo sono fluorescenti agli UV.
Esistono anche imitazioni o sostituti. Alcune imitazioni sono in vetro, ma anche la labradorite bianca e altri materiali vengono venduti al posto della pietra di Luna. Fra questi, un tipo particolare di vetro chiamato opalite o a volte opalina. I nomi opalite e opalina sono spesso usati in modo improprio e quindi può capitare di imbattersi sia nel primo che nel secondo.