La pirite è un minerale assai comune con la stessa composizione chimica della marcasite (FeS2). Il nome ha la stesa radice di parole come pirografo o pirotecnico, derivando dal greco antico pyr (πῦρ, fuoco).

È una pietra orientata al bruciare e al manifestarsi. Potrebbe, intuitivamente essere associata a una figura passionale, in grado di esprimere una forza inaspettata, come Giovanna d’Arco.

pirite con ematite (Rio Marina, Elba)
immagine G. Penko
proprietà

La pirite è una pietra legata al fuoco, al bruciare e, attraverso il bruciare, al rendere manifesta la nostra natura e il nostro essere. Per certi aspetti assomiglia alla fiamma che trasforma in luce e in calore l’energia e le sostanze che sono racchiuse nel legno.

Fa emergere dall’ombra, dalle insicurezze e dalle ritrosie; rende esplicita la propria vera natura, mostrandone sia i lati positivi, che quelli negativi.

Aumenta il livello di apertura e lealtà. Porta gli scontri su un piano chiaro e diretto, limitando le strategie, i sotterfugi e le finzioni.

Facilita la comprensione delle ragioni dei conflitti anche interiori rendendo così più semplice l’affrontarli ed eliminarli. Allo stesso modo aiuta a mostrare anche le ragioni profonde dei quadri clinici poco chiari consentendo di individuarne le cause. La pirite è collegata al Sole e migliora il fluire dell’energia nel nostro corpo. Si tratta di una pietra che spinge all’azione e al muoversi.

Svolge un’azione antidolorifica. Favorisce i processi digestivi.

impiego

La pirite è una pietra che richiede una certa attenzione.

Ad alcune persone, a livello emotivo, non piace. Per quanto sia uno dei minerali più comuni, facilmente reperibili e anche vistosi, sono ben pochi coloro che lo utilizzano in modo assiduo.

Ciò è probabilmente dovuto non solo a un approccio emotivo non sempre positivo, ma anche all’evidente tendenza a perdere facilmente la lucentezza.

La pirite ha un effetto cumulativo che si manifesta in modo progressivo nel corso di 2 o 3 settimane. È abbastanza potente ed efficace. Va portata con sé in modo continuativo per tutto il tempo necessario. Dato il tipo di effetti, in genere la sua utilità è prevalentemente legata a fasi e momenti particolari. Oppure a bilanciare un rapporto che ne ha bisogno. Dunque il tempo di uso è quello per cui dura l’esigenza.

Gli effetti regrediscono in poche settimane quando se ne interrompe l’uso.

È importante notare che la pirite non deve essere portata a contatto con la pelle. Non esiste alcun problema nel toccarla per qualche istante, soprattutto se la pelle è asciutta, ma il contatto deve essere breve, il tempo di guardarla, percepirne l’azione, soppesarla, … Insomma, non più di qualche minuto. La pirite è infatti instabile chimicamente e, con l’umidità e l’azione di alcuni batteri, tende a trasformarsi gradualmente e spontaneamente in acido solforico. La trasformazione è molto lenta, ma l’umidità della pelle la favorisce e il contatto prolungato può essere fortemente irritante.

ritualità

La pirite è in forte sintonia con i domini della luce, del fuoco e del Sole. Evitate qualsiasi rituale orientato al dominio dell’ombra (come quello della Luce Lunare). Si può usare il Rituale delle Candele.

Per ragioni chimiche, evitate anche qualsiasi rituale che preveda il contatto con acqua, sale e altre sostanze chimiche

pulizia e manutenzione

La pirite è una pietra di discreta durezza, ma chimicamente assai instabile. Teme fortemente il calore forte e l’umidità. In presenza di umidità si trasforma producendo acido solforico. Viene anche attaccata da alcuni batteri che sono innocui per gli esseri umani, ma le fanno perdere lucentezza.

Se la pietra viene tenuta in luogo chiuso e umido alla lunga, alterandosi, può danneggiare anche gli oggetti che le sono accanto.

La pulizia andrebbe eseguita evitando l’acqua. Sfortunatamente molte delle sostanze in commercio dotate di una certa capacità pulente (alcol, acidi, ammoniaca, ecc.) contengono comunque acqua. La scelta migliore è rimuovere accuratamente la polvere, a secco, con un pennello morbido e poi, ove necessario, utilizzare un batuffolo di cotone con alcol. Dopo la pulizia asciugare e far seccare bene in modo che l’eventuale umidità penetrata nelle microfratture evapori rapidamente e completamente. Come sempre, più che in altri casi, evitate di usare prodotti chimici (inclusi i cosmetici) se state indossando una pirite.

considerazioni commerciali e note

I cristalli di pirite assumono forme regolari che possono colpire l’attenzione. I più semplici sono cubici (e fra quelli con quest’abito sono famosi quelli spagnoli), ma possono essere anche ottaedrici o pentagonododecaedrici irregolari.

Alcuni autori alle piriti proprietà differenti in base alle differenti forme. Si tratta di una distinzione completamente arbitraria e priva di valore. Equivale a distinguere gli hamburger rotondi da quelli quadrati: non cambiano le proprietà nutrizionali, non cambia il colore, non cambia il sapore, non cambiano i grassi, la temperatura di cottura, … in pratica si tratta di una pure perdita di tempo.

A volte le facce alternate presentano evidenti striature longitudinali. Si tratta dello stesso fenomeno che è presente in alcuni quarzi (talvolta chiamati lemuriani) e in molti altri minerali.

La presenza di striature in realtà non ha assolutamente nulla a che vedere con i mitologici abitanti di Lemuria, bensì è dovuta all’alternarsi di fasi successive di crescita in cui si formano faccette con diverse inclinazioni.

Per via del suo colore che assomiglia a quello dell’oro, la pirite in passato veniva a volte chiamata “oro degli stolti”.

Il nome, che richiama il fuoco, è dovuto alla capacità di produrre scintille in seguito a percussione. Per questa capacità la pirite fu usata nel XVI e XVII secolo per l’accensione delle polveri nelle prime armi da fuoco. Viene anche utilizzata dal popolo Kaurna, nell’Australia meridionale, come strumento tradizionale per accendere il fuoco.

La pirite contiene grandi quantità di ferro, ma la sua estrazione è troppo svantaggiosa in quanto nel metallo rimangono tracce di zolfo e quindi il materiale ottenuto è di qualità scadente e, al massimo, può essere usato per ghise di basso livello.

Tuttavia il minerale può essere usato per ottenere acido solforico. A questo scopo viene arrostito (ossia cotto in presenza di abbondante ossigeno, a temperature attorno ai 700°-750°) e, in questo modo, lo zolfo si separa dal ferro, legandosi all’ossigeno e producendo anidride solforosa. Il ferro ossidato e altre eventuali impurità restano a formare delle polveri.

Dall’anidride solforosa si ricava acido solforico per ulteriore ossidazione e reazione con acqua, mentre le polveri vengono trattate per ricavare oro, argento o altri metalli pregiati (se ne contengono) oppure scartate e accumulate in enormi depositi. Occasionalmente (per esempio in Italia durante il Fascismo) si cerca anche di ricavare il ferro dalle ceneri. Le polveri in alcuni casi, vengono anche considerate materiale utile per i cementifici.

Esse possono essere estremamente inquinanti e contenere sostanze fortemente tossiche come l’arsenico e il tallio.

La pirite si rinviene anche come minerale di sostituzione in molti fossili, sedimentati in ambiente povero di ossigeno.

La pirite viene anche usata per realizzare i gioielli di valore non elevato. Si tratta di quei gioielli che vengono definiti “in marcasite”. In realtà i gioielli di marcasite sono quasi sempre realizzati con pezzetti di pirite sfaccettata, spesso incastonata in argento. Questo tipo di oggetti era conosciuto fin dall’antichità ed era popolare in epoca vittoriana. Il fatto che si faccia riferimento alla marcasite, invece che alla pirite, dipende dal fatto che in passato, nel mondo della gioielleria, la parola marcasite si usava indifferentemente per ambedue le sostanze. Ma la vera marcasite, per le sue caratteristiche, non è molto adatta alla produzione di gioielli. Essa è infatti più chiara (meno gialla), più fragile e chimicamente ancora più instabile.

La pirite (assieme a qualche altro solfuro) è uno dei pochissimi minerali che vengono attaccati da batteri come avviene per gli esseri viventi. Questi batteri sono i discendenti di progenitori estremamente arcaici, appartenenti a un mondo primordiale in cui la vita come la conosciamo oggi stava appena iniziando a formarsi e il materiale organico era scarsissimo. Non potendo nutrirsi di altri esseri viventi, alcuni organismi si erano adattati per trarre nutrimento ed energia da ciò che potevano trovare in quantità in quell’ambiente prevalentemente inorganico. La pirite era uno dei loro cibi preferiti.

Immagini
Pirite
pirite – sono evidenti le striature sulle facce dei cristalli
public domain (cc0) – immagine da Peakpx
altri dati
pirite
famiglia/affinità
chimicasolfuri
varietà di
tipo di materialeminerale
durezza6 – 6,5
colorigiallo ottone o giallo più o meno pallido, con lucentezza metallica
classe di potere++
livello richiesto++
costanzaalta
flussodall’inconscio al conscio (autoanalisi)
grado dinamicotutti i gradi mobili
elementispirito, fuoco
zodiacoleone, gemelli
pianetiMercurio, Sole

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