La charoite è un silicato di bell’aspetto la cui scoperta è piuttosto recente ed è stato descritto per la prima volta nel 1978, sebbene già ci fossero state indicazioni della sua esistenza.
I campioni di charoite normalmente presenti sul mercato, soprattutto quelli di minor pregio, non sono puri e tendono a contenere quantità non indifferenti di inclusioni di altri minerali che, oltre a ridurne la bellezza e il valore commerciale, ne alterano le proprietà nel mondo della cristalloterapia.
Di fatto in molti casi ciò che si trova in commercio non è più il minerale charoite, ma piuttosto una roccia eterogenea che contiene una certa quantità di charoite assieme ad altri materiali, talvolta più abbondanti della charoite stessa. In questi casi sarebbe corretto chiamare il materiale con il nome charoitite (ossia usare il nome di una roccia che abbia un elevato contenuto di charoite).
La presenza di abbondanti inclusioni comporta un’elevata variabilità degli effetti, tanto maggiore quanto maggiore è la presenza di minerali secondari.
Le inclusioni più frequenti sono costituite di tinaksite, microclino, canasite e minerali della serie egirina-augite. Ognuno di questi minerali, se presente in quantità non insignificanti, provoca variazioni degli effetti.
La charoite è la pietra della porta, del passaggio oltre una soglia, del distacco da ciò che lasciamo dall’altra parte.
VERSO IL NUOVO E OLTRE IL PASSATO
Aiuta a comprendere e soprattutto ad accettare i cambiamenti, lasciando dietro di noi il passato con tutto ciò che non serve più o non è più attuale.
Aiuta a voltare pagina e consente di superare le situazioni di impasse dovute a incapacità di scegliere o di rinunciare che a volte bloccano l’evolversi del cammino. Allevia il peso psicologico dell’incompiuto, del rimpianto e del rimorso. Aiuta a iniziare di nuovo, decidere, scegliere, scrivere una nuova pagina.
ACCETTAZIONE E DISTACCO
Aiuta a comprendere, accettare e superare ciò che è stato, comprese le nostre inadeguatezze e i nostri errori.
La charoite alleggerisce il peso di ciò che è stato (quando tale peso esiste) aiutando ad accettare il passato e considerarlo chiuso, mentre lo sguardo e la curiosità si volgono al futuro in un atteggiamento che per certi versi assomiglia a quello dei bambini i quali se cadono piangono, ma dopo un attimo dimenticano completamente l’accaduto, attratti da nuovi giochi e nuove sensazioni.
FLESSIBILITÀ, REATTIVITÀ
L’orientamento al cambiamento non va inteso come una spinta attiva (ossia come un’azione che induce intrinsecamente a cercare il nuovo), ma piuttosto come una disponibilità ossia come un’attenuarsi dei legami, delle paure e della pigrizia che ci trattengono all’interno del guscio di ciò che ci è noto.
Si tratta di una prontezza a cambiare strada, di una reattività accompagnata a flessibilità, di una attitudine a prendere atto dei mutamenti, accettarli e mutare noi stessi assieme al mondo. In un certo senso, quindi è la pietra della liquidità, dell’acqua che scende verso valle senza esitazione, può fermarsi nelle conche e rimprendere a scorrere non appena esse siano riempite senza mai restare appiccicata a nulla.
Come sempre, occorre ricordarlo, un minerale non è una bacchetta magica e non stravolgerà la vostra personalità istantaneamente. La charoite non trasformerà di colpo dei biechi reazionari pieni di ansie e di fobie in allegri progressisti entusiasti della vita e delle novità. Le azioni delle pietre sono lente e delicate, in genere si intensificano quando una certa pietra viene usata lungamente raggiungendo un massimo di efficacia dopo alcune settimane per poi stabilizzarsi. L’efficacia è tanto maggiore quanto maggiore è la consapevolezza con cui utilizziamo la pietra e questa è la ragione per cui può essere utile servirsi di forme di ritualità.
EFFETTI FISICI
Dal punto di vista fisico, la charoite attenua il nervosismo, riduce le fobie e, in alcuni casi, gli attacchi di panico. Può rivelarsi di aiuto nei casi di disturbi al sistema vegetativo, soprattutto quando ad essere coinvolti sono il cuore o l’apparato digerente.
La charoite è un silicato di bell’aspetto la cui scoperta è piuttosto recente.
I campioni normalmente presenti sul mercato, soprattutto quelli di minor pregio, non sono puri e tendono a contenere quantità non indifferenti di inclusioni di altri minerali. Di fatto a quel punto non si tratta più di un minerale, bensì di una roccia che contiene una quantità prevalente di charoite assieme ad altri materiali e il cui nome è charoitite.
Questo comporta una certa variabilità degli effetti, variabilità che è tanto maggiore quanto maggiore è la presenza di minerali secondari. Le inclusioni più frequenti sono costituite di tinaksite, microclino, canasite e minerali della serie egirina-augite. Ognuno di questi minerali, se presente in quantità non insignificanti, provoca variazioni degli effetti.
VARIAZIONI IN BASE AI MINERALI INCLUSI
Egirina-Augite – (macchie nere o verde molto scuro) la capacità di voltare pagina e lasciare alle spalle il passato viene accentuata e può tendere a produrre un’eccessiva discontinuità;
Microclino – (macchie bianco-grigiastre, a volte lievemente tendenti al verdino) la disponibilità al cambiamento tende a trasformarsi in spinta verso il nuovo e verso lo spostamento degli equilibri, accompagnata da un ottimismo a priori;
Tinaksite – (cristalli giallo-brunastri) – viene ridotta la capacità di accettare le posizioni di chi stenta ad assimilare il cambiamento, mentre viene incentivato un atteggiamento di distacco dal contesto; la spinta ci porta a percorrere una strada lasciando alle spalle non solo il passato, ma anche le persone che tendono a muoversi su percorsi differenti;
Canasite – (masse giallo brunastre o zone parzialmente traslucide) – come la Tinaksite, ma con maggior forza e grinta.
La charoite è una pietra dai forti risvolti sensoriali. Molte sono le persone (a cominciare da me) che provano piacere nell’osservarla. Altri possono trovare piacevole il contatto tattile e, in passato, mi è persino capitato di conoscere una persona che amava succhiarla come una caramella.
Non c’è alcun bisogno di giungere a questo livello, ma se provate un piacere nel contatto sensoriale con la pietra, vale la pena di godersi questo piacere.
Si tratta di una pietra di notevole potenza che dà il meglio di sé quando usata da persone consapevoli e riflessive, ma si presta per essere usata da chiunque.
Gli effetti hanno inizio gradualmente nel giro di una o due settimane e si fanno progressivamente più avvertibili fino a raggiungere un massimo dopo un paio di mesi.
È necessario tenerla con sé per la giornata (non serve tenerla anche la notte). Quando se ne interrompe l’uso, se la si è utilizzata per un periodo piuttosto lungo (almeno 10-12 mesi) gli effetti tendono a permanere. Altrimenti regrediscono lentamente.
Si può usare il Rituale della Luce Lunare.
Pur non essendo incompatibili, è anche opportuno evitate rituali basati sull’uso di sale in quanto si tratta di una sostanza aggressiva che alla lunga potrebbe produrre danni alla pietra.
La durezza della charoite è moderata e purtroppo la pietra perde molta della sua bellezza quando non è ben levigata e lucente, dunque è bene averne cura evitando di sottoporla a urti e sfregamenti e non facendola mai montare in pezzi di gioielleria troppo esposti, come gli anelli o i bracciali.
Si tratta di un materiale che teme gli sbalzi termici e il caldo eccessivo, inoltre presenta discontinuità fra il minerale base e le inclusioni cosicché, nel complesso, è meglio evitare i metodi di pulizia meccanici (come gli ultrasuoni).
Per pulire provvedete inizialmente ad asportare la polvere con un pennello morbido o un getto d’acqua. Dopo la rimozione della polvere, potete procedure a un lavaggio con un detergente delicato avendo cura di risciacquare subito e asciugare bene. Come sempre, evitate di usare prodotti chimici (inclusi i cosmetici) se state indossando una charoite.
Descritto per la prima volta nel 1978, questo materiale è stato inizialmente ritenuto un falso e solo successivamente accettato. Ciò che induceva a considerarlo come un materiale artificialmente manipolato era il colore con le sue screziature particolarmente piacevoli.
Trattandosi di un minerale scoperto solo negli ultimi decenni non ci sono tradizioni che lo riguardino.
La charoite, al suo apparire sui mercati venne considerata una pietra alterata e si temeva che fosse tinta artificialmente. Successivamente è stato accertato che si tratta di una sostanza completamente naturale.
I fattori che influiscono sul valore commerciale della charoite sono il colore, la non completa opacità e l’eventuale presenza di gatteggiamento. Le pietre parzialmente traslucide, quelle con gatteggiamento e quelle il cui colore è un viola più intenso e saturo hanno un valore più elevato. Comunque anche le pietre più belle difficilmente superano un costo superiore ai 4-5 € al carato.
Allo stato attuale non sono note alterazioni e imitazioni. Tuttavia alcuni venditori utilizzano una diversa sorta di inganno: la pietra viene tagliata in fettine estremamente sottili (in modo da produrre un maggior numero di pezzi) e poi, per aumentarne lo spessore e la resistenza, la si incolla su un supporto di altro genere. Si tratta a tutti gli effetti della creazione di una sorta di doppietta, un trucco frequentemente usato per le gemme trasparenti e per gli opali. Una volta eseguito l’incollaggio e ottenuta una fetta di consistenza maggiore, la pietra viene lavorata ottenendo un cabochon o altro. Quando acquistate una charoite tagliata a cabochon date un’occhiata a com’è fatta la parte inferiore della pietra.
Questa pietra può essere confusa piuttosto facilmente con la sugilite sia per il colore che per la presenza di inclusioni nere o biancastre. Il carattere che consente facilmente di distinguere i due minerali è il diverso pattern di colore.
La charoite è particolarmente adatta per quelle persone che sentono su di sé il peso o il ricordo ingombrante di fasi passate della propria vita dalle quali non riescono a staccarsi.
Inoltre è molto appropriata per coloro che si trovano a dover affrontare una discontinuità, un cambiamento, nuovi modi di vivere ed entrare in relazione.