I colori possono essere vari e a volte molto intensi. Tanto che talvolta, quando la pietra è pulita e trasparente, è difficile resistere alla tentazione di farne delle gemme. Purtroppo la durezza modesta (5) rende tali gemme talvolta bellissime per colore, ma estremamente delicate e soggette a perdere presto la loro lucentezza.

Normalmente l’apatite si trova in commercio sotto forma di pezzi burattati, spesso di colore blu, piuttosto opachi, con macchie più o meno scure. Si possono trovare anche apatiti verdi e gialle, anche se meno frequentemente.

È una pietra orientata all’apertura e all’estroversione.

APERTURA

Induce una maggior propensione e apertura verso il mondo esterno e un maggior livello di accettazione, sia per quanto riguarda i rapporti con le persone, sia per gli eventi e le cose. Accentua l’interesse per ciò che ci circonda.

L’apatite favorisce una visione positiva della vita aumentando la capacità di affrontarla con curiosità e disponibilità.

CENTRO SU SE STESSI

Tuttavia il centro viene posto su se stessi e l’apertura verso gli altri non è frutto di amore o attaccamento, ma piuttosto di curiosità e disponibilità a conoscere e accettare.

SOCIALITÀ

Migliora l’estroversione, le attitudini sociali e la tendenza a far gruppo.

Riduce le tensioni interiori dovute alla relazioni sociali.

APATIA

Alcune fonti, riportano che l’apatite consentirebbe di ridurre gli stati di apatia. Si tratta di un’idea errata che si basa, piuttosto ingenuamente, sulla somiglianza fra le parole apatia e apatite; ma questa assonanza è ingannevole. Apatite deriva dal greco ἀπαταω (apatao, che significa confondere, ingannare), mentre apatia deriva sempre dal greco, però da ἀ–παϑος (a-pathos, che significa senza passione).

VARIETÀ BLU, VIOLA O VERDI

Le apatiti di colore variabile da verde a blu fino a violaceo accentuano l’apertura e la capacità di accettare dagli altri anche comportamenti insoliti e fuori delle convenzioni.

VARIETÀ GIALLE O BRUNE

L’apatite di colore da giallo a bruno si differenzia per una certa inclinazione a trasformare l’apertura in un atteggiamento forte e dominante, anche nell’ambito dei rapporti affettivi.

VARIETÀ INCOLORE

Le apatiti incolori presentano una certa tendenza a migliorare il rapporto con la Natura, intesa come insieme di Leggi e di equilibri indipendenti dalle convinzioni umane e dalla cultura.

EFFETTI FISICI

Sul piano fisico, l’apatite contribuisce ad aumentare l’appetito e la capacità digestiva. Aiuta a combattere l’artrosi, i reumatismi e le patologie dei tessuti connettivi. La sua efficacia comunque non è molto grande.

Può essere utile, soprattutto in abbinamento con lo spodumene (preferibilmente kunzite), anche per alcuni problemi di origine autoimmune. È opportuno notare che per questo tipo di problemi l’apatite va utilizzata secondo criteri precisi e in modo molto accurato.

L’apatite è una pietra delicata, dagli effetti lievi, che non causano discontinuità e si manifestano lentamente, passando attraverso vari gradi di apertura verso gli altri.

Questo processo richiede almeno un paio di mesi per giungere a una piena efficacia.

Gli effetti durano fino a quando si continua a usare la pietra e tendono poi a svanire dopo pochi mesi dal momento in cui si smette di usarla.

La fluorapatite è una pietra affine alla luce e al Sole, di conseguenza è incompatibile con il rituale della Luce Lunare. Evitate qualsiasi rituale basato sull’uso di sale, anche se compatibile, perché alla lunga potrebbe essere chimica nocivo per il cristallo.

L’apatite è una pietra non molto dura e piuttosto fragile. In molti casi i campioni messi in commercio presentano una grande quantità di fratture interne che li rendono poco resistente agli urti.

Dal punto di vista chimico è delicata, ma non troppo.

La pulizia può essere effettuata con un panno morbido, dopo aver brevemente lavato via la polvere con un getto di acqua fredda. Oppure si può procedere semplicemente a un lavaggio con acqua fredda e sapone neutro. Non tenete la vostra pietra a bagno in acqua saponata (le microfratture facilitano l’infiltrazione di molecole di detergente all’interno della pietra). Risciacquate presto e con cura e poi asciugate senza riscaldare.

Non usate sale. Non sottoponete a sbalzi termici.

L’apatite viene a volte sfaccettata e utilizzata come pietra semipreziosa. Può essere anche tagliata a cabochon, soprattutto nei casi in cui, per la presenza di inclusioni, presenta un certo gatteggiamento.

Il suo colore, soprattutto per certe pietre blu, può essere straordinariamente piacevole. Tuttavia essendo una pietra tenera, essa tende a perdere rapidamente la sua lucentezza e, quindi, la sua bellezza. Se possedete un’apatite sfaccettata è preferibile conservarla in una scatola, lontana dalla polvere e riparata da urti e sfregamenti per evitare di danneggiarla.

Le apatiti per cristalloterapia sono in genere di colore piacevole, ma non molto vivace e presentano numerose fratture interne. Il loro costo è spesso un po’ più alto di quello della maggioranza degli altri cristalli.

Uno dei tipi di apatite, la idrossilapatite (diversa dalla fluorapatite cui si riferisce questa scheda), è un componente fondamentale delle ossa e dello smalto dei denti.

L’apatite è usata come fonte di fosfati per l’industria dei fertilizzanti e per altri usi industriali, sebbene oggi si preferisca ricavare il fosforo da rocce sedimentarie chiamate fosforiti.

Idrossilapatite polverizzata, proveniente da ossa bruciate, fu impiegata come pigmento per le statue dell’Esercito di Terracotta, in Cina.

Una città russa, Apatity, prende il nome dalla presenza di attività minerarie per l’estrazione di questo materiale.

L’apatite è stata anche rinvenuta in campioni di suolo lunare.

Questo minerale fu scoperto nel 1786 e gli fu attribuito il nome apatite (derivato dal termine greco che significa ingannare) perché il suo aspetto lo faceva confondere facilmente con altri minerali.

Al giorno d’oggi, il termine apatite, scientificamente non più valido come nome di minerale, viene ancora usato per indicare genericamente tutte quelle apatiti la cui natura esatta non è stata determinata e non possono quindi essere denominate con maggior precisione.

Questo minerale fu scoperto nel 1786 e gli fu attribuito il nome apatite, derivato dal termine greco che significa ingannare, perché il suo aspetto lo faceva confondere facilmente con altri minerali, in particolare con i berilli. Meno di un secolo dopo, tuttavia, esso fu riclassificato da un altro studioso con il nome fluorapatite. Al giorno d’oggi, il termine apatite, scientificamente non più valido come nome di minerale, viene ancora usato per indicare tutte quelle apatiti la cui natura esatta non è stata determinata e non possono quindi essere denominate con maggior precisione.

Dal punto di vista storico, occorre notare che l’apatite non è stata molto utilizzata in passato e non ha una lunga tradizione alle spalle se non come minerale adatto per produrre smalti o pigmenti.

È probabile che alcune apatiti siano state confuse con altri minerali e per questo non sia rimasta traccia del loro uso, ma, considerando il fatto che non si tratta di un minerale troppo raro e che esso si presenta in certi casi decisamente bello a vedersi, bisogna concludere che avremmo dovuto trovare molti segni del suo uso e, se ciò non è avvenuto, presumibilmente è perché la sua delicatezza ha impedito che essa fosse pienamente apprezzata