ACQUAMARINA
In questa pagina si parla di cristalli, cristalloterapia, benessere, salute, spiritualità e minerali dal punto di vista olistico.
Vengono descritti le proprietà dei cristalli, ma anche i rituali da applicare w gli effetti sull’equilibrio del corpo,, della mente e dello spirito. Si presentano i modi di utilizzo, e i criteri per la pulizia, assieme alle alterazioni, le imitazioni e gli inganni. Il principale materiale trattato è l’acquamarina assieme alle altre varietà di berillo.
L’acquamarina è da sempre considerata legata alla pulizia, alla sincerità e anche alla lucidità mentale.
Si tratta di una varietà di berillo in cui sono presenti ferro trivalente (che conferisce un colore azzurro) assieme a quantità più o meno modeste di ferro bivalente (che, invece, provoca un colore giallo). Il sovrapporsi di una lieve tendenza al giallo con l’azzurro porta al formarsi di un azzurro con una tendenza, più o meno accentuata, al verde.
Forse nessuna pietra più dell’acquamarina suggerisce l’idea di pulizia e di trasparenza.
ambiti dell’azione non fisica |
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centro sull’Ordine e l’armonia universale |
pazienza, perseveranza |
visione a lungo termine e medianità |
sincerità, trasparenza |
ambiti dell’azione fisica |
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Antistress, riduzione delle ansie; |
Regolazione dell’attività endocrina, particolarmente per la tiroide; |
Regolazione sistema immunitario |
descrizione
L’acquamarina è una varietà del minerale denominato berillo. In quanto tale, essa condivide con il berillo e con le sue altre diverse varietà alcune proprietà.
Fra le più note varietà del berillo che siano usate in litoterapia vi sono lo smeraldo, la morganite e l’eliodoro.
TRASPARENZA, SINCERITÀ
Dispone a essere più trasparenti e sinceri, stabilendo positivi rapporti con coloro che apprezzano queste qualità. Tuttavia la nostra maggior sincerità e trasparenza ci può rendere talvolta più indifesi verso coloro che hanno la volontà di crearci dei problemi. Occorre dunque essere consapevoli dei pro e dei contro del nostro modo di essere, accettandoli e utilizzandoli al meglio nelle diverse circostanze.
LUCIDITÀ, CHIAREZZA DI IDEE
Combatte il caos e la confusione mentale, favorisce la lucidità di giudizio, induce a discriminare ciò che è alle nostre spalle, a mettere ordine nella nostra vita e a dare a ogni cosa, persona o evento il giusto posto e la giusta importanza.
SERENITÀ, PULIZIA INTERIORE
L’acquamarina produce in noi un senso di maggior serenità e di pulizia scremando le questioni reali da quelle che nascono dalla paura o dalle illusioni; schiarisce il nostro orizznote mentale ed emotivo, aumenta la fiducia nella possibilità di dominare gli eventi e favorisce un atteggiamento improntato a una sorta di ingenuo entusiasmo giovanile.
MEDIANITÀ?
Taluni affermano che essa favorisce preveggenza e medianità, ma non è vero. Vi è semplicemente un effetto indiretto per cui l’ordine mentale produce positive ricadute in termini di chiarezza di opinioni e di comprensione del presente e, per quanto possibile, anche del futuro. Più che di preveggenza si tratta dunque di chiarezza di idee.
EFFETTI FISICI
Dal punto di vista fisico, si ritiene che agisca beneficamente sugli equilibri ormonali e sulla crescita; contribuisca a combattere infiammazioni, allergie e comportamenti anomali del sistema immunitario e abbia un effetto positivo sulla vista.
Va portata con sé con grande assiduità, possibilmente anche durante la notte (può essere appoggiata sul comodino o sotto il cuscino).
Durante il giorno la scelta migliore è tenerla a contatto diretto con la pelle. Tuttavia è anche sufficiente tenerla in tasca, in una borsa, appesa a una collana o anche sul tavolo. Basta che essa rimanga a brevissima distanza da voi.
I migliori rituali per l’acquamarina sono quelli basati sulla meditazione. In particolare sulla visualizzazione di se stessi avvolti dalla luce che la pietra emana e purificati da essa.
Un buon rituale per l’acquamarina è una pratica elementare, il Rituale dell’Acqua Fredda.
Si può usare il Rituale della Luce Lunare.
Evitate qualsiasi rituale basato sull’uso di sale ed evitate il Rituale della Luce Solare.
Si tratta di una pietra dura e adatta a essere portata anche in posizioni esposte. Può essere montata indifferentemente su anelli, spille, orecchini e altro.
È resistente e stabile, tuttavia è comunque opportuno evitare l’uso di agenti chimici (inclusi lacche, profumi, ecc.) quando la si indossa.
La pulizia può essere effettuata con acqua e sapone senza problemi. Anche l’alcol o una lieve soluzione di ammoniaca possono essere utilizzati ove necessario. È sempre buona regola risciacquare rapidamente con cura e poi asciugare.
Si può strofinare (senza esagerare) con un panno morbido. Data la sua durezza è difficile che subisca graffi, però può essere lei a graffiare altri cristalli.
Il valore, negli esemplari di migliore qualità, è determinato fondamentalmente da quelle qualità che, in inglese, sono note come “le 4 C” (cut, color, clarity, carat che in italiano si definiscono taglio, colore, purezza e carati).
Moltissime acquemarine, per non abbassare il numero di carati e non sprecare pezzi della gemma, vengono tagliate in modo non ottimale. Guardando la pietra dall’alto la parte centrale risulta vuota e priva di riflessi, in pratica essa finisce per essere trasparente e, specialmente quando la pietra è grande, lascia vedere ciò che c’è dietro, come si guardasse attraverso una finestra. Quando si verifica ciò, si usa dire che la pietra è “bucata”.
Le pietre bucate sono assai meno belle, soprattutto (come nel caso dell’acquamarina) quando sono chiare e molto trasparenti. Se desiderate acquistare una gemma di questo tipo, osservatela con attenzione e lasciatela stare nel caso risulti troppo bucata. Sceglietene una in cui i riflessi provocati dalle facce inferiori impediscano di vedere al di là della pietra.
Le pietre di colore pallido hanno un valore più basso di quelle con colore blu più intenso. Quelle con una tonalità blu-cielo elettrico, brillante, sono in assoluto quelle più pregiate. La presenza di tonalità tendenti verso il verde abbassa il valore della gemma.
Tuttavia il colore blu va attentamente valutato: possono esistere pietre che hanno un colore blu (privo di toni verdastri) naturale, ma in molti casi (quasi tutti) un bel colore senza tendenza al verde indica un intevento migliorativo artificiale. Infatti mediante riscaldamento si possono eliminare le componenti verdi del colore per ottenere un bel blu puro.
Se il riscaldamento viene eseguito in modo corretto, non esiste alcun modo per individuare la manipolazione e quindi tutte le pietre di colore molto bello finiscono (a ragione) per essere sospette. Invece la presenza di una tonalità verdastra da una parte è rende la pietra meno pregiata, ma dall’altro è indice che essa non ha subito riscaldamenti.
Purtroppo il procedimento di miglioramento è così ampiamente diffuso che si può dare per scontato che praticamente tutte le pietre dotate di un colore decente, tranne rarissimi casi, siano state cotte.
Poiché non è difficile trovare pietre prive di inclusioni (almeno a occhio nudo), la presenza di esse e la scarsa trasparenza risultano altamente indesiderabili e abbassano drasticamente il valore. Le pietre meno trasparenti, che si mostrano lattiginose all’aspetto, hanno un valore assai più basso e in genere vengono utilizzate per burattarle.
Potreste essere tentati di eseguire in casa un riscaldamento della vostra acquamarina, ma …
non fatelo … perché rovinereste la gemma senza ottenere alcun vantaggio!
Il processo di cottura è estremamente delicato e le temperature richieste sono elevate. Lavorando con gli strumenti disponibili in casa, la probabilità di provocare la rottura della pietra sono elevatissime.
Le acquemarine vengono non di rado imitate con semplici vetri. Se all’interno della pietra sono presenti bolle (anche piccole o piccolissime), si tratta sicuramente di un vetro. Un indizio meno sicuro, ma comunque abbastanza affidabile è la presenza di graffi sulla superficie. Dato che l’acquamarina è una pietra piuttosto dura, essa si graffia assai raramente, mentre il vetro tende facilmente a subire abrasioni e graffi perdendo così parte della sua lucentezza.
Un ulteriore modo per riconoscere un vetro consiste nel porlo a contatto della fronte. Il vetro mostrerà una temperatura simile a quella dell’ambiente, mentre l’acquamarina sembrerà fredda.
Il vetro non è il solo materiale usato per imitare l’acquamarina. Topazi blu, zirconi blu e spinelli sintetici hanno colori che assomigliano a quelli delle acquemarine e, poiché il loro valore è inferiore, essi vengono venduti al posto delle ultime. Non esiste un metodo semplice per riconoscere questo tipo di falsi. Per coloro che hanno un certo occhio può essere però utile osservare il colore. L’acquamarina è una gemma pleocroica, il che significa che il suo colore cambia quando la si osserva da angoli diversi. Questo cambiamento non sempre è evidentissimo, ma nessuna delle sostanze usate per imitarla presenta lo stesso fenomeno, quindi se si riesce a osservare il pleocroismo, si può essere certi di essere di fronte a una vera acquamarina.
Molti commercianti rilasciano dei certificati di autenticità, ma occorre sempre tener presente che negli Stati Uniti l’emissione di certificati di autenticità non è regolata dalle norme vigenti, quindi tali documenti, se prodotti da gemmologi o commercianti statunitensi, possono essere formalmente perfetti e al tempo stesso inattendibili. Anche in Italia la completezza e precisione dei certificati è affidata più alla correttezza del gemmologo che ai vincoli di legge e, in particolare, può facilmente capitare che manchi o sia poco decifrabile l’indicazione dei trattamenti che la pietra ha eventualmente subìto.
Oltre alle gemme false, esistono gemme con nomi ingannevoli. L’acquamarina brasiliana e l’acquamarina di Nerchinsk sono in realtà topazi blu. L’acquamarina del Siam è uno zircone blu trattato per riscaldamento.
Molte delle acquemarine che si trovano in commercio, specialmente nel mercato della cristalloterapia, hanno un colore piuttosto pallido. Tali pietre sono molto vicine alla varietà incolore di berillo che è chiamata goshenite. Le proprietà della goshenite sono simili a quelle dell’acquamarina, ma non uguali. Più la pietra è pallida, più le sue proprietà tendono ad avvicinarsi a quelle della goshenite.
L’acquamarina è una delle varietà di berillo. Ne esistono numerose, in buona parte del tutto ignote ai non specialisti e comunque non utilizzabili ai fini della cristalloterapia per via della rarità o del costo. Fra le varietà non utilizzabili si possono citare il berillo scarlatto (in precedenza chiamato bixbite) e il berillo di cesio (incolore o rosato, a volte anche chiamato vorobyevite o rosterite).
Le principali varietà disponibili sul mercato e concretamente utilizzabili, sono:
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- acquamarina – di colore di colore azzurro o azzurro verde, anche piuttosto pallido per la presenza di ferro trivalente e di minore quantità di ferro bivalente;
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- smeraldo – di colore verde per la presenza di cromo e/o vanadio trivalenti;
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- eliodoro (o berillo dorato) – di colore giallo per la presenza di ferro bivalente;
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- goshenite – incolore
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- berillo – da verde mare a verde giallastro per la presenza di ferro trivalente e di ferro bivalente in quantità maggiori rispetto a quelle contenute nell’acquamarina;
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- morganite – di colore rosa per la presenza di manganese bivalente.
Tutte le varietà elencate, indistintamente, sono a tutti gli effetti dei berilli, ossia sono lo stesso minerale. Le differenze di colore e le differenti proprietà sono dovute a elementi in tracce presenti nella struttura che influenzano il colore e, in alcuni casi, rendono la struttura più soggetta a presentare fratture o imperfezioni.
L’acquamarina è una pietra conosciuta da tempi molto antichi. Da sempre associata con l’acqua pulita e anche con mari, fiumi, ecc., era conosciuta da Sumeri, Egizi, Greci, Romani e da molte altre antiche civiltà. In molti casi è stata anche associata con le mitologiche sirene.
Il nome acquamarina è stato probabilmente introdotto da Anselmus de Boodt nel suo testo Gemmarum et Lapidum Historia del 1609.
Gli antichi Greci e Romani credevano che le acquamarine provenissero dalle casse di tesori dei regni sottomarini delle sirene. Talvolta si ipotizzava anche che queste ultime le creassero a partire dall’acqua agitando le loro code.
L’acquamarina era la pietra di chi viaggiava per mare. Marinai e mercanti la indossavano o la tenevano sotto il cuscino come protezione contro tempeste e i naufragi, ma anche per combattere il mal di mare e per favorire il successo dei viaggi commerciali. In alcune culture si riteneva anche che essa impedisse di annegare.
I Sumeri, i Giudei e gli Egizi la consideravano portatrice di felicità ed eterna giovinezza. Perline fatte di acquamarina sono state trovate accanto alle mummie dell’antico Egitto.
In oriente tale pietra era tenuta in alta considerazione per la sua capacità di favorire la veggenza e le arti mistiche. Era anche considerata in grado di purificare colui che la indossava e rendere la persona più gentile di animo.
Gli antichi Romani avevano un’interessante usanza che al giorno d’oggi è dimenticata. Regalavano acquemarine ai giovani sposi per la prima notte di nozze, credendo che essa potesse assorbire la passione di quei momenti, come una sorta di batteria, caricandosi con essa e restituendola poi nel tempo, gradualmente, in modo da favorire la lunga durata dell’amore. Sempre presso gli antichi Romani si riteneva che intagliando una rana da un’acquamarina si potesse ottenere la riconciliazione con un nemico, trasformandolo in amico.
Nel medioevo all’acquamarina sono state anche attribuite capacità protettive. Era usata per avere la vittoria in battaglia o nelle controversie legali. Era anche indicata a volte come un antidoto contro gli avvelenamenti e, stranamente, si riteneva che potesse agire in tal senso senza bisogno di essere ingerite, semplicemente venendo portata con sé. Questa proprietà era molto apprezzata, dato che a quei tempi l’avvelenamento era uno degli sport molto praticato presso tutte le corti europee.
Infine l’acquamarina ha alle spalle un’importante tradizione come pietra da divinazione. Nel medioevo era considerata come il più noto ed efficace dei cristalli per gli oracoli. Se ne facevano sfere cristalline (le ben note sfere di cristallo dei film), ma anche pendoli e punte da appendere a lacci. Molti metodi venivano usati per la divinazione con l’acquamarina. Uno di essi consisteva nel tenere la pietra, appesa a un filo sostenuto dall’indovino, al di sopra di una ciotola di acqua pura in modo tale che essa ne sfiorasse la superficie. Lungo il bordo interno della ciotola erano incise le lettere dell’alfabeto e il movimento della pietra che si avvicinava a esse componeva le risposte alle domande che venivano poste.
Un altro metodo consisteva nell’interpretare le increspature che si formavano alla superficie di un recipiente pieno d’acqua nel quale venisse fatta cadere l’acquamarina.
immagini
altri dati
acquamarina | |
famiglia/affinità | – |
chimica | ciclosilicati |
varietà di | berillo |
tipo di materiale | minerale |
durezza | 8 |
colori | azzurro o azzurro-verde con varie intensità, fino a quasi incolore. |
classe di potere | ++ |
livello richiesto | + |
costanza | alta |
flusso | dall’esterno all’interno |
grado dinamico | squilibrio, equilibrio |
elementi | spirito, acqua |
zodiaco (segni in equilibrio) | pesci, acquario |
pianeti | Urano, Luna |