La corniola è una varietà di calcedonio.
I calcedoni (che includono anche le agate, il crisoprasio e le onici) costituiscono una grande famiglia di materiali estremamente simili fra loro. La distinzione fra le diverse varietà si basa su ragioni storiche legate all’aspetto esteriore, mentre la differenza reale nella maggior parte dei casi è quasi nulla. Nomi come onice, agata, calcedonio, corniola, sarda e moltissimi altri servono per distinguere fra loro oggetti che nella gran parte dei casi non ha senso distinguere se non per a questioni strettamente commerciali.
Molte delle varietà di calcedonio che si possono trovare sul mercato sono completamente equivalenti dal punto di vista degli effetti cristalloterapici.
Un altro problema che contribuisce a rendere le diverse varietà praticamente indistinguibili fra loro sta nella variabilità della composizione.
In genere si tende a distinguere i minerali fra loro basandosi sul colore. In base a questo criterio, per esempio, l’acquamarina viene distinta dalla morganite, la kunzite dalla hiddenite o l’ametista dal citrino. Applicare questo criterio però è come classificare le automobili in base al colore. Una Ferrari gialla e una Panda gialla finiscono per essere considerate vicine, mentre una Ferrari nera e una gialla sembrano completamente diverse. Quando si parla di automobili, tuttavia, ci viene in aiuto la forma, mentre nel caso di materiali come il calcedonio essa non ci aiuta.
In moltissimi casi il colore è un fattore quasi insignificante. Pensate a due shampoo identici, con gli stessi ingredienti e nelle stesse quantità, che siano stati colorati in modo diverso mediante l’aggiunta di una piccola quantità di colorante. La differenza di colore sarà un fattore completamente privo di importanza. Pensate ora a due shampoo con composizione chimica molto diversa, ma colorati in modo da apparire uguali. Voi non potete rendervi conto a occhio della composizione chimica e quindi tenderete a considerare uguali i due prodotti, specialmente se un commerciante ve li vende con lo stesso nome. Questo tipo di situazione si verifica anche con i calcedoni.
Essi hanno una composizione sensibilmente variabile di cui però voi non vi accorgete, mentre fate caso al colore che è frutto di variazioni minime nel contenuto di impurità.
I calcedoni possono contenere (o non contenere) una quantità di quarzo microcristallino fino a circa il 95%, ma anche un altro minerale che si chiama moganite fino a circa il 20%. Inoltre possono contenere quantità variabili di opale, diaspro, silanolo e quarzo macrocristallino. Infine possono anche essere presenti impurità varie (ossidi e idrossidi di ferro, di rame, di manganese, ecc..). Gli ossidi, in genere, sono presenti in minima quantità, ma sono quelli che danno il colore. Di conseguenza tutti si accorgono degli ossidi (che però sono quantitativamente irrilevanti) e nessuno si accorge della moganite (che può costituire anche il 20% del materiale). Tutti si abituano a pensare che una corniola sia diversa da un calcedonio rosa e nessuno si accorge che due calcedoni rosa con identico colore possono differire fra loro molto di più di quanto differiscono da una corniola.
Se vogliamo evitare di essere vittime delle nostre illusioni, dobbiamo imparare a considerare tutti i calcedoni come materiali estremamente simili fra loro, con differenze che per la maggior parte non dipendono dal colore, ma da aspetti che non possiamo verificare. In particolare la corniola, la sarda e il calcedonio rosa, avendo tutti come elemento colorante gli ossidi di ferro, saranno davvero estremamente simili. E la stessa cosa sarà vera per alcune agate di Botswana con ampia presenza del colore rosa.
Il calcedonio rosa ha quindi forti affinità con la corniola, dalla quale si distingue per il minor contenuto di ossidi di ferro.
IL SÉ
La corniola, come tutti i calcedoni, induce a mettere il centro della nostra vita mentale su noi stessi. Produce maggiore attenzione al sé, sia dal punto di vista spirituale, che materiale.
Favorisce l’emersione ed espressione dei vari elementi del sé e in particolare del nostro orientamento alla vita comunitaria o di gruppo.
Induce a imporre il proprio punto di vista. Favorisce la tendenza a mostrarsi e riduce la timidezza.
Induce una più completa espressione della propria identità.
COMUNICAZIONE E CONTATTO
Favorisce l’attitudine alla comunicazione, alla comprensione e alla cooperazione; aumenta la propensione ad ascoltare, la socievolezza e il senso di appartenenza, l’orientamento al gruppo e alla comunità. In tutto questo è sempre presente una sfumatura di autoaffermazione e dominanza.
L’altro lato della propensione ai legami di gruppo è dato dallo sviluppo del denso del dovere e dell’attenzione alle relazioni, ai vincoli e al proprio ruolo nell’ambito della comunità.
AZIONE
La corniola spinge a osservare il particolare piuttosto che il quadro generale.
Favorisce l’azione, anche ostinata, rispetto alla riflessione. Aiuta a tirar fuori il meglio di sé, superando i propri limiti e mostrando anche grinta e combattività.
Produce una forza lenta, paziente e costante, al limite della testardaggine.
PROTEZIONE
Protegge, scherma e isola rispetto ai contatti con la sfera non materiale.
EFFETTI SUL CORPO FISICO
Migliora la funzionalità intestinale, soprattutto dal punto di vista della corretta durata del transito.
Facilita il trasporto dell’ossigeno ai distretti periferici dell’organismo.
Gli effetti della corniola sono lievi e si fanno percepibili in due o tre settimane. Dato che si tratta di effetti che riguardano aspetti generali della personalità, piuttosto che capacità da applicare in casi specifici, la pietra va portata per lunghi periodi. Ove si reputi utile correggere stabilmente certe nostre tendenze caratteriali, può essere utile portare la corniola anche per anni.
Dopo un periodo di un paio di anni l’uso continuo con la conseguente abitudine a comportarsi in un certo modo si impongono e la nostra personalità tende a modificarsi stabilmente. Si tratta in definitiva di una forma di apprendimento: impariamo a comportarci in modo allineato con gli stimoli che vengono dalla corniola. A quel punto gli effetti diventano pressoché permanenti e dopo ancora qualche mese è possibile interrompere l’utilizzo del cristallo.
La corniola presenta una notevole affinità con la luce solare. Il Rituale della Luce Solare è molto appropriato, così come lo è quello delle Candele.
Va invece evitato, fra gli altri, quello della Luce Lunare.
Tutti i calcedoni sono materiali piuttosto resistenti sia chimicamente che meccanicamente. Il loro principale problema consiste nella tendenza ad assorbire sostanze estranee e quindi a macchiarsi quando tali sostanze siano colorate (è in questo modo che vengono prodotte le fette di agata di intensi colori verdi, blu, fuchsia, ecc.).
La corniola va lavata con acqua fresca e con un detergente incolore. Evitate di tenere a bagno per tempi prolungati. Risciacquate e asciugate.
La corniola è stata apprezzata e amata sin da tempi antichissimi dalle popolazioni di tutto il mondo. Essa ha molte caratteristiche utili per piacere: ha un bel colore e può ricordare il colore del sangue (ed essere associata alla forza vitale), non è eccessivamente rara, ha una durezza sufficiente per essere duratura, ma non tale da renderla difficile da lavorare. In altri termini si tratta di una pietra dalle caratteristiche ideali.
Data la facilità di lavorazione, venne utilizzata non solo per pezzi di gioielleria, ma anche intagliata per ottenere sigilli e talismani.
La corniola era considerata un simbolo di potere e regalità e questo significato risultava maggiormente esaltato dall’uso per la realizzazione di sigilli. Il suo colore ricordava anche il sangue e veniva collegato con l’esistenza dopo la morte. Non di rado i sacerdoti o guaritori suggerivano l’uso di una corniola per migliorare la salute. Essa compare abbondante, fra l’altro nella maschera funebre del faraone Tutankhamon.
Un’altra proprietà attribuita alla corniola era il portare fortuna e, da questo punto di vista, probabilmente questa tradizione è collegata all’usanza di portare oggetti rossi contro il malocchio e indossare biancheria rossa a Capodanno.
Nella cultura araba la corniola era considerata una pietra regale. Veniva associata con l’immagine del leone e del fuoco e si pensava che aiutasse ad avere coraggio e a parlare in pubblico.
Si dice che il profeta Maometto indossasse un sigillo fatto con una di tali pietre al dito mignolo della mano destra. A volte le corniole venivano intagliate incidendovi brevi preghiere e formule per ottenere fortuna e difendersi dall’invidia. Naturalmente venivano anche usate contro il malocchio.
Marbodo di Rennes dice della Corniola che: “racchiude infatti in sé virtù non disprezzabili. Portata al dito o tenuta sulla pelle a guisa di ciondolo, essa raffrena gli accessi d’ira durante le discussioni. Chi sanguina quanto un taglio di carne fresca troverà rimedio nelle proprietà di questa pietra, capace di arrestare il flusso del sangue ovunque si trovi la fonte; questa pratica risulterà particolarmente efficace per le donne.”
Ildegarda invece afferma che: “La corniola trae la sua essenza in prevalenza dall’aria calda e si forma nella sabbia. Per fermare il flusso di sangue dal naso si dovrà scaldare il vino imponendovi poi la corniola. L’assunzione di questa bevanda arresterà l’emorragia.”
Si tratta di idee del tutto infondate e vi sconsiglio fortemente di tentare di bloccare un’emorragia, soprattutto se consistente, usando una corniola. Tuttavia questo era il punto di vista di certi autori medioevali.
Napoleone Bonaparte venne in possesso di un sigillo ottagonale con una corniola incisa durante la campagna di Egitto e fu estremamente legato a esso in maniera decisamente superstiziosa. L’oggetto passò a Napoleone III il quale lo diede a suo figlio: Luigi Napoleone, dandogli istruzione di indossarlo. Pare che la fiducia che il principe riponeva nelle proprietà della pietra, tuttavia, non fosse sufficiente a convincere la pietra a manifestare le sue capacità ed egli venne ucciso durante la guerra degli Inglesi contro gli Zulu alla quale aveva chiesto di partecipare. Il sigillo venne preso dagli Zulu.
Questo tipo di materiale viene frequentemente sottoposto a trattamenti per migliorarne il colore e, a volte, la trasparenza.
Ove non si sia informati con certezza del contrario, occorre sempre partire dal principio che qualsiasi corniola, tanto più se sfaccettata o tagliata come cabochon e dal colore intenso, sia stata sottoposta a trattamenti migliorativi.
I trattamenti più diffusi sono certamente quelli termici, seguiti da quelli di tintura mediante coloranti artificiali. In alcuni casi poi le fratture vengono vengono sottoposte a riempimento con resine o vetro al fine di migliorare la trasparenza e la solidità della pietra. Quest’ultimo trattamento è usato in genere solo nel caso di pietre di qualità tale da essere montate in gioielleria o bigiotteria.
Il riscaldamento produce un’intensificazione del colore che si fa meno chiaro e più rosso per via della maggiore ossidazione del ferro presente come impurità. Persino l’esposizione al calore del Sole, nelle fasi di maggiore insolazione, può portare a un miglioramento del colore.
La tintura introduce una colorazione innaturale (nel senso che il colore non è più corrispondente alla natura del materiale) che può portare persino un calcedonio azzurrino o quasi incolore a trasformarsi in una corniola. Questo fatto rende impossibile capire se siamo di fronte a una vera corniola (con i relativi effetti) oppure a un calcedonio quasi incolore oppure leggermente rosato (con effetti differenti).
Meglio acquistare una pietra dal colore meno bello e un po’ bruno, presumibilmente non sottoposta a miglioramenti, che una dallo splendido colore quasi rosso e luminoso che però non è un colore vero.
Dal punto di vista della cristalloterapia ovviamente gli effetti della corniola ci sono soltanto se la pietra che acquistiamo è realmente una corniola e non un altro calcedonio che è stato tinto di rosso.
Per quanto riguarda gli effetti del riempimento (filling) con vetro o resine occorre considerare che, se da una parte esso non influisce sulle proprietà esoteriche, dall’altra nasconde quelle imperfezioni e fratture che possono indebolire la pietra e condurre a rotture inattese e apparentemente prive di ragione.
La corniola è adatta per quelle persone in cui il senso del sé e la capacità di competere, resistere e affermarsi nelle difficoltà dell’esistenza è insufficiente. Va invece evitata da tutti coloro che hanno una buona solidità caratteriale e mentale o comunque una tendenza a imporsi rispetto agli altri. In queste persone la corniola può portare un eccesso sgradevole di dominanza e sicurezza che potrebbero trasformarsi in arroganza e tendenza alla prevaricazzione.