La danburite è un minerale piuttosto resistente e si presenta spesso in bei cristalli incolori o dalle tinte tenui che si prestano per essere tagliati e usati come gemme. Potrebbe essere una pietra di buon valore, ma la bassa dispersione (ossia la capacità di suddividere un raggio di luce bianca nei diversi colori che la compongono creando riflessi colorati) ne limita l’utilizzo in gioielleria.
LIMITAZIONE DEL SÉ
La danburite, assieme all’ametista e pochi altri, è uno dei cristalli maggiormente orientati al ridimensionamento del sé e allo sviluppo di un senso del proprio valore in quanto elemento del Tutto.
Aumenta la tendenza all’altruismo e limita il desiderio (anche inconscio) di esercitare qualche tipo di controllo sugli altri. Anzi, in molti casi tende anche a produrre un certo distacco emotivo e facilitare lo stabilirsi di un equilibrio indipendente dalle azioni esterne.
STARE IN PIEDI DA SOLI
Aiuta a stare in piedi da soli, apprezzando quando possibile le relazioni con altri, ma riducendo le forme di dipendenza.
La stessa indipendenza e autonomia che viene costruita per noi stessi, la danburite spinge a riconoscerla anche agli altri. Non per amore, non per indifferenza, ma per rispetto delle differenti sfere di azione e libertà.
RISPETTO
Secondo alcuni essa aiuterebbe a identificarsi con gli altri, ma si tratta di un’interpretazione non corretta. Piuttosto la danburite porta a rispettare gli altri, anche coloro che non comprendiamo e non ci interessano, a prescindere dall’identificazione. Non influisce invece sulla capacità di comprendere gli altri e il loro punto di vista.
SESSUALITÀ
Influenza in parte i desideri sessuali limitandone gli estremi e riconducendoli all’alveo dell’attività biologica.
EFFETTI FISICI
Se usata in modo molto consapevole, aiuta a ridurre la maggior parte dei disturbi psicosomatici; soprattutto quelli legati all’apparato circolatorio e a quello gastrointestinale.
Aiuta l’udito e l’apparato uditivo e contribuisce a migliorarne le funzioni, soprattutto quando i problemi dipendono da infezioni.
USO PER AZIONI SUL FISICO
Quando la danburite viene usata per un’azione sul corpo fisico, è assolutamente necessario che colui che se ne serve lo faccia con grande consapevolezza. A questo scopo può essere molto utile l’applicazione di forme di ritualità appropriate.
L’utilizzo va protratto per tutto il tempo necessario alla risoluzione del problema e successivamente può essere interrotto.
USO PER AZIONI SU PSICHE E SPIRITO
Quando la si usa per finalità spirituali o psicologiche, essa va utilizzata per periodi molto lunghi, sufficienti a produrre in noi un cambiamento stabile delle nostre attitudini, attenzioni e pulsioni. Può avere senso usarla anche per tutta la vita.
È sufficiente tenerla con sé durante il giorno, ma se lo si desidera, può anche essere tenuta sotto il cuscino durante la notte
Questo minerale non presenta particolare delicatezza chimica, né problemi di durezza. Può essere lavato con acqua tiepida e un normale sapone per le mani.
Dopo il lavaggio risciacquare con cura e asciugare.
Attenzione alle cadute, soprattutto per quelle pietre che mostrano segni di fratture interne, perché si tratta di un minerale fragile e soggetto a rompersi in seguito a urti.
Evitate, come sempre, di usare strumenti per la pulizia come gli ultrasuoni o il vapore. Evitate anche gli sbalzi di temperatura, tanto più quando la pietra presenta segni di fratture.
Una certa sensibilità esiste verso il calore e gli sbalzi di temperatura. È buona cosa evitare di lasciare la pietra esposta a sorgenti di calore o alla luce solare diretta, specialmente nei mesi più caldi.
La danburite, per via della sua natura fortemente orientata allo spirito, presenta poche incompatibilità. Occorre evitare il Rituale del Sale e quello del Bagno, mentre sono particolarmente consigliabili quello dell’Incenso e della Luce Lunare.
Il rituale della Luce Solare sarebbe compatibile, però la danburite soffre per l’esposizione a fonti di calore e pertanto è preferibile evitarlo, soprattutto durante i mesi estivi.
Nel mondo della gioielleria le pietre completamente incolori hanno una valutazione maggiore di quelle che mostrano una tenue colorazione.
La danburite non ha utilizzi industriali e il suo interesse è ristretto al mondo degli studiosi, dei collezionisti e degli appassionati di cristalloterapia.
Lo scarso interesse commerciale si riflette nella scarsa presenza di pietre trattate o sintetiche. La danburite sul mercato, al momento in cui scrivo, può essere considerata usualmente naturale. Esistono alcune eccezioni: in particolare i cristalli provenienti dalla Russia vengono spesso sottoposti a irraggiamento per migliorarne il colore. Esistono anche cristalli sintetici prodotti a scopo di studio, ma non hanno diffusione commerciale.
Il nome deriva da quello del luogo dove il minerale fu trovato per la prima volta nel 1839 (Danbury, nel Connecticut). Il deposito originario del minerale si trova ora sepolto in profondità al di sotto della città.