HALITE
Proprietà, significati, benessere, salute, equilibrio del corpo, della mente e dello spirito, rituali, utilizzo, pulizia, storia e note su trattamenti, alterazioni e imitazioni della halite.
Halite è il nome del minerale che usiamo ogni giorno per insaporire i cibi; il sale da cucina. Volendo essere rigorosi, il nome mineralogico dovrebbe essere applicato esclusivamente al cloruro di sodio che si forma per processi di cristallizzazione naturali e, quindi, non ai cristalli che vengono ottenuti nelle saline grazie all’intervento dell’uomo. Tuttavia la sostanza è la stessa.
Molti miti e fantasie circondano questo minerale a testimonianza di quanto esso, essendo parte della nostra alimentazione, sia considerato importante. La stessa sostanza è poi anche utilizzata in mille altri modi nel mondo del benessere e dell’esoterismo.
Nonostante ciò, nel mondo della cristalloterapia la halite è quasi assente via della sua solubilità in acqua e della natura igroscopica che ne rendono assai difficile la conservazione.
purificazione |
protezione |
riduzione del peso del passato o del futuro |
contrasto dei residui di eventi o persone negativi |
assorbe umidità. essicca |
antisettico |
antiacne |
descrizione
Halite o alite (dal greco άλς = sale e λίθος = pietra), è il nome del minerale che corrisponde al composto chimico cloruro di sodio quando esso cristallizza nel sistema cubico.
La halite si presenta in forma di masse o di cristalli, prevalentemente bianchi, ma a volte anche di altri colori per la presenza di impurità. Bianco candido è comunque il suo colore quando è pura.
Ha sapore salato e, ridotta in granelli di misura appropriata, viene largamente usata nelle cucine di tutto il mondo con il nome di sale da cucina.
Volendo essere precisi, il sale da cucina prende il nome di halite (o salgemma), solo quando viene estratto da depositi minerali naturali. Nei casi in cui invece esso viene prodotto nelle odierne saline, allora si chiama semplicemente sale da cucina e non halite o salgemma.
Questo minerale è conosciuto da tempo immemorabile e certamente era già usato al tempo dei Romani e molto prima, ma fu descritto come minerale per la prima volta a livello scientifico soltanto a metà del XIX secolo dal geologo Ernst Friedrich Glocker.
Fra i differenti depositi di halite, godono grande (e immeritata) fama quelli situati in Pakistan, nel Punjab, in particolare quelli della zona di Khewra. Da essi si estrae il ben noto sale rosa himalayano.
PURIFICAZIONE
L’halite gode fama sin da tempi remoti di essere utile per ridurre o eliminare gli influssi negativi di natura sia fisica che spirituale. Contribuisce anche a eliminare i residui esoterici della presenza passata di persone, emozioni o eventi sgradevoli.
Questo effetto è molto più ambientale che personale. L’uso personale è generalmente evitato.
IL PESO DEL PASSATO
Allo stesso tempo contribuisce a ripristinare un equilibrio positivo e sano là dove si percepiscono il peso del passato o quello del futuro.
Aiuta a ridare ordine, pulizia e significato, tagliando via il marcio e il putrefatto (dal punto di vista psicologico e spirituale).
EFFETTI SUL FISICO
La halite ha notevoli effetti fisici, ma occorre chiarire che non si tratta di azioni esoteriche con impatto sul corpo, bensì di vere e proprie azioni chimico-fisiche. Quindi di qualcosa di sensibilmente diverso dagli effetti attribuiti ad altri minerali. Per questa ragione tratterò gli effetti fisici dell’halite in una sezione distinta.
IGROSCOPIA
La halite, come sa in genere chi si dedica alla cucina, ha una fortissima capacità igroscopica (ossia di assorbimento dell’acqua). Essa viene sottratta dall’ambiente circostante e trattenuta dalle molecole di sale che, di conseguenza, si inumidiscono e tendono gradualmente a formare una sorta di pappetta umida e disciogliersi.
Lo stesso effetto si applica anche ai tessuti biologici i quali, quando vengono posti a contatto con la halite, tendono a perdere acqua ed essiccarsi.
La perdita di acqua provoca la morte di moltissimi microrganismi e, alla lunga, anche quella di creature più complesse come gli animali o gli esseri umani.
Proprio sull’essiccazione (e conseguente morte) dei microrganismi si basa il potere disinfettante del sale che è capace di uccidere molti agenti patogeni. Per questa ragione il sale viene utilizzato da millenni come conservante.
SALE CALDO
Sempre le proprietà igroscopiche fanno del sale caldo un utile rimedio contro i reumatismi e contro dolori muscoloscheletrici di altra natura. Alla benefica azione del caldo, che il sale riesce a mantenere piuttosto a lungo, si aggiungono la capacità di asciugare l’umidità dovuta al sudore e quella (dovuta in parte al caldo, in parte alla perdita di liquidi) di stimolare la circolazione sanguigna.
Il sale caldo dovrebbe essere preparato facendo scaldare (ma non arroventare) in un tegame una certa quantità di sale grosso. La quantità può essere variabile, ma se si usa una quantità non troppo piccola (per esempio 1 Kg) il calore verrà mantenuto e rilasciato più a lungo.
Una volta scaldato, il sale deve essere avvolto più volte dentro una stoffa di cotone pesante (per esempio un asciugamani in spugna), posto sulla zona dolorante e lasciato lì per almeno una ventina di minuti. Evitate di scaldare troppo.
Dopo ogni uso, il sale potrà essere riutilizzato per lo stesso scopo a patto di essere conservato in un luogo asciutto.
Evitate di usare il sale caldo su zone infiammate.
DISINFETTANTE
Il sale ha forti proprietà antisettiche che possono essere utilizzate sia per la conservazione di cibi, sia per disinfettare ferite, piaghe e simili. Sulle ferite e sulle zone abrase, esso provoca una sensazione di bruciore.
Le stesse proprietà antisettiche si manifestano sulle pelli acneiche o soggette a piccole infezioni. Questa è la ragione per cui i bagni nell’acqua di mare tendono a far guarire le forme di acne. Naturalmente l’uso del sale è controindicato in caso di pelli particolarmente secche in quanto esso tende a disidratare ulteriormente.
IMPULSI NERVOSI
Il cloruro di sodio, in moderate quantità, è indispensabile per il corretto funzionamento di numerosi meccanismi vitali nel nostro organismo e, in particolare, per la trasmissione degli impulsi nervosi.
ALTRI EFFETTI BENEFICI?
Si trovano facilmente testi e siti web in cui si rivendicano le meravigliose proprietà salutari del sale. Vengono elencate le proprietà più straordinarie che, a seconda dei casi, vanno dal favorire la salute dell’apparato cardiocircolatorio, al migliorare la sensibilità e la scioltezza nei movimenti ad altri effetti straordinari. C’è persino chi si spinge ad affermare che esso farebbe bene alla pressione.
Sappiate che è quasi tutto vero. Il cloruro di sodio partecipa ad alcuni meccanismi fisiologici assolutamente fondamentali!
Solo quando si eccede fa male. La quantità di sale necessaria è circa 1g al giorno, mentre in media ne consumiamo circa 10 volte di più e quindi esso smette di essere utile, per diventare nocivo.
Usare la halite in cristalloterapia è piuttosto complicato e di solito non lo si fa. Questo per via della sua deliquescenza (la tendenza ad assorbire acqua e disciogliersi), della delicatezza dei cristalli e della tendenza a essiccare e disidratare i materiali biologici.
Il principale utilizzo è ambientale e nell’ambito di rituali dedicati ad altri cristalli.
Chi comunque volesse utilizzare la halite in cristalloterapia dovrebbe aver cura di:
- evitare il contatto diretto con la pelle;
- evitare di portare con sé l’halite in ambienti umidi;
- evitare accuratamente di sottoporre la pietra a colpi e sfregamenti in quanto si tratta di un minerale estremamente delicato.
È importante tenere i cristalli di halite ben protetti in un sacchetto morbido di stoffa spessa.
Per chi volesse utilizzare questo minerale, occorre ricordare che esso va tenuto con sé per tutta la durata presunta degli influssi negativi che si desidera combattere.
Preferite il salgemma rispetto al sale marino; evitate le forme di sale con colorazioni insolite (sale grigio, sale blu, sale nero, ecc..) e servitevi di normale sale bianco grosso o molto grosso.
Al di fuori delle pratiche di cristalloterapia la halite ha sempre avuto diversi utilizzi.
PURIFICAZIONE AMBIENTALE
Il principale utilizzo storico è nell’ambito di rituali di purificazione ambientale e rimozione dei residui esoterici di eventi o persone negativi.
A questo fine l’uso dell’halite è estremamente semplice ed è sufficiente deporre un pizzico di sale nei quattro angoli di un ambiente aggiungendone eventualmente altro nei punti precisi associati agli eventi negativi, se ve ne sono.
Il sale va tenuto in loco per almeno una settimana e il rituale andrebbe eseguito 3 volte (la seconda alla quarta o quinta settimana dopo il primo rituale e poi ancora dopo altre 4 o 5 settimane).
È preferibile utilizzare salgemma invece che sale marino e sceglierlo in modo che sia puro. Evitate i sali marini integrali che contengono elevate quantità di materiali estranei.
Evitate anche i sali colorati (anche se il sale rosa tutto sommato andrebbe bene).
Potete invece utilizzare un sale che sia stato fumigato con fumo di incenso oppure con fumo di legno di betulla o salice.
Il Mar Morto è un bacino chiuso che in un lontano passato era periodicamente connesso al Mar Mediterraneo e veniva riempito di acqua salata. Le successive fasi di riempimento apportavano sali che successivamente, durante le fasi di isolamento, tendevano a evaporare a causa dell’evaporazione causata dalle alte temperature. In questo modo nel bacino del Mar Morto si sono gradualmente depositate grandi quantità di sali che ora ne saturano le acque in misura sempre maggiore in quanto, essendo ormai esso isolato da molto tempo rispetto al Mediterraneo, la quantità di acqua si riduce per via dell’evaporazione.
Dal punto di vista delle sostanze presenti nelle acque del Mar Morto occorre notare che la loro composizione si allontana da quella di tutti gli altri mari e oceani. Le principali sostanze presenti sono praticamente sempre le stesse (cloro, potassio, magnesio, ione solfato, bromo, calcio, sodio, ecc.), ma variano abbastanza le percentuali. Il sodio, in particolare è presente in abbondanza, ma in misura assai minore rispetto alla normale acqua di mare, mentre è assai più presente il magnesio e sono abbondanti anche calcio e potassio.
Fra gli anioni, il cloro è maggioritario, ma la percentuale di bromo è vistosamente più alta di quella marina.
CARATTERISTICHE SALUTARI
Ai sali del Mar Morto si attribuiscono numerose proprietà salutari che, almeno in parte, paiono corrispondere al vero. In conseguenza di ciò gli stessi sali trovano ampio mercato nel mondo del benessere naturale. Tuttavia volendo essere obiettivi è molto difficile attribuire a quei sali un ruolo salutistico decisivo. Infatti il maggior benessere spesso dichiarato da chi si reca in quella regione per motivi terapeutici presumibilmente dipende da un’ampia serie di fattori e non solo dai sali.
Fra gli altri fattori vi sono:
- le temperature elevate;
- l’elevata pressione che quasi certamente contribuisce a migliorare lo stato di molte persone con problemi di respirazione,
- La ridottissima quantità di pollini (la salinità di quelle zone rendi assai difficile la vita delle piante).
- La ridottissima quantità di raggi ultravioletti.
- La presenza di microrganismi e alghe inusuali adattatisi all’elevata salinità.
A tutto ciò poi si aggiunge anche una salinità delle acque decisamente insolita.
Nel complesso è estremamente probabile che il semplice uso dei sali provenienti dal Mar Morto sia ben poco efficace per la maggior parte delle patologie.
NORMATIVA IN VIGORE PER IL SALE ALIMENTARE
Alla data attuale in cui scrivo (11.04.2024) la normativa in vigore per le caratteristiche del sale alimentare è il DECRETO del Min. della Sanità del 31 gennaio 1997, n. 106 dal titolo: Regolamento concernente la produzione e la commercializzazione del sale alimentare, pubblicato nella GU n.94 del 23-4-1997.
Di seguito il link al documento integrale.
Tale decreto, all’Articolo 3, recita:
Requisiti
1. Il sale alimentare deve corrispondere ai seguenti requisiti:
a) contenere non meno del 97%, calcolato sulla sostanza secca, di cloruro di sodio;
b) contenere non più dello 0,5%, calcolato sulla sostanza secca, di sostanze insolubili in acqua;
c) contenere non più dello 0,3%, calcolato sulla sostanza secca, di sostanze insolubili in acido cloridrico 0,1M;
d) non contenere contaminanti in quantità tali da costituire pericolo per la salute del consumatore.
In particolare per i seguenti contaminanti non possono essere superate le quantità sotto riportate:
arsenico: non più di 0,5 mg/kg, espresso come As;
rame: non più di 2 mg/kg, espresso come Cu;
piombo: non più di 2 mg/kg, espresso come Pb;
cadmio: non più di 0,5 mg/kg, espresso come Cd;
mercurio: non più di 0,1 mg/kg, espresso come Hg.
2. Il sale alimentare può contenere come costituenti secondari naturali, in quantità variabili in funzione dell’origine e del metodo di produzione, solfati, carbonati e bromuri di calcio, di potassio di magnesio e di sodio, nonché cloruri di calcio, potassio e magnesio.
3. Nella produzione di sale alimentare possono essere impiegati gli additivi previsti dal decreto ministeriale 27 febbraio 1996, n. 209.
4. Il controllo del sale alimentare immesso al consumo nel territorio nazionale, nonché di quello presentato all’importazione viene effettuato sulla base di un piano predisposto congiuntamente dal Ministero della sanità con il Ministero delle finanze e aggiornato annualmente.
5. Il prelevamento dei campioni di sale alimentare e le determinazioni analitiche di verifica dei requisiti di cui ai commi 1 e 2 sono effettuati secondo i metodi di campionamento e di analisi indicati nella norma del Codex Alimentarius “STAN 150-1985”. Detti campionamenti e metodi di analisi sono periodicamente sottoposti ad aggiornamenti.
La halite è compatibile con il Rituale della Luce Solare, ma non ha molto senso applicarlo.
Gli unici rituali che valga la pena di usare con la halite, sono un periodico riscaldamento a secco entro un tegame o altro recipiente adatto oppure una fumigazione con pochissimo incenso.
La halite, invece, può costituire un elemento da usare per rituali dedicati ad altri cristalli.
Abbastanza ovviamente la halite non può essere lavata perché si scioglie in acqua. Si scioglie anche in alcol in quanto quest’ultimo contiene sempre almeno un 5% di acqua.
L’unico modo sensato per pulire fisicamente dei cristalli di salgemma che valga la pena di conservare, consiste nell’usare un pennellino morbido per rimuovere la polvere ed eventualmente strofinare anche lievemente con un panno che sia morbido e ben asciutto. Meglio ancora se il panno è un poco caldo.
Ovviamente non vale la pena di pulire il sale fino o grosso che si usa per l’ambiente o per riscaldarlo contro forme di dolore.
SOSTANZA DI BASSO COSTO
Il sale, tanto nella sua forma di miniera (halite) che in quella ottenuta dalle saline, è oggigiorno una sostanza poco pregiata, con basso prezzo di vendita al pubblico, ma la produzione può essere così poco costosa e i volumi di vendita tanto elevati da risultare comunque estremamente conveniente per i produttori.
Il trucco per aumentare i guadagni sta, come sempre, nel tenere bassi i costi di lavorazione, mentre si cerca di posizionare il prodotto alzando il prezzo di vendita al pubblico.
RIDURRE I COSTI DI PRODUZIONE
Per ridurre i costi di produzione, il trucco principale consiste nell’evitare di raggiungere un alto livello di purezza o nell’ottenere quella stessa purezza mediante processi meno costosi. Poiché qualsiasi tipo di sale, con la sola eccezione di alcuni sali di miniera, si presenta in origine pieno di impurità, a volte anche di sapore sgradevole, si rende necessario procedere a operazioni industriali di parziale purificazione, fino almeno a raggiungere i limiti di legge. Più si cerca di raggiungere un elevato livello di purezza, più salgono i costi di produzione. Questo è il motivo principale per cui molti produttori cercano di evitare eccessivi costi di purificazione, accettare una certa quantità di impurità e far passare la presenza di elementi estranei addirittura come un pregio del loro prodotto.
In realtà le quantità di impurità presenti in qualsiasi sale sono costituite da sostanze la cui utilità per il corpo umano è insignificante, giacché quelle stesse sostanze sono presenti in mille altri alimenti e non esiste alcun bisogno di integrarne le quantità. Fanno forse eccezione il potassio e il magnesio che (in alcuni casi e senza eccedere) hanno un valore biologico importante. Ambedue, tuttavia, peggiorano la percezione della qualità del prodotto.
AUMENTARE IL PROZZO DI VENDITA
Dato che la possibilità di abbassare i costi di produzione non è grande (quando il sale non raggiunge almeno certi livelli di purezza esso non può più essere venduto come tale, in quanto non rientra nei limiti di legge), qualsiasi produttore che abbia la possibilità di farlo cerca di agire a rovescio, alzando il prezzo di vendita. Per poterlo fare è necessario che il consumatore abbia la sensazione di acquistare qualcosa di ben diverso dal normale e banale sale da cucina. In altri termini è necessario posizionare il prodotto caratterizzandolo in qualche modo (prevalentemente mediante il colore, ma anche usando nomi di grande richiamo come “fior di sale” o “sale dolce”) in modo che il consumatore sia disposto a pagare di più per poterlo avere.
È in questo modo ed è per questa ragione che il mercato è invaso da sali di tutti i colori e i tipi. In alcuni casi, per ottenere un tipo di sale che presenti un colore differente, è necessario che esso contenga una maggior quantità di impurità. In quel caso esso, per poter rientrare nei limiti imposti dalle leggi, non può essere venduto semplicemente come “sale”, ma piuttosto deve rientrare nella categoria, molto più ampia, degli “insaporitori”. In questo caso i limiti di purezza non vengono più applicati.
MARKETING
Le tecniche di marketing sono essenziali ai fini della vendita e molto spesso ciò che si dice o si scrive sul sale andrebbe considerato (e sanzionato) come pubblicità ingannevole. Nella descrizione di un sale marino integrale, per esempio, si legge: “Non si tratta più solo di un sale qualunque, ma di un vero toccasana per la salute. È un alleato, depura l’intestino, sostiene i reni e migliora la circolazione dei liquidi.” È vero che il sale è un toccasana per la salute? Può mai esser vero, quando tutti gli organismi che si occupano di salute nel mondo si preoccupano costantemente di convincere la popolazione che il sale è pericoloso e può portare a patologie fatali?
Naturalmente sta al consumatore essere consapevole. Il sale è un toccasana per la salute? Beh, certo, provate a togliere dal vostro corpo tutte le molecole di sale che ci sono e vedrete che morirete nel giro di pochissimi istanti. Ma questo è vero anche se togliete tutte le molecole di fosfati o quelli di ammine o di ossigeno o di cloro, … e probabilmente anche se togliete quelle di sebo accadrà la stessa cosa.
Il punto è che un pochino di sale è indispensabile ed è un toccasana, ma quella quantità noi normalmente la ingeriamo semplicemente con i cibi, senza salarli, e poi la superiamo di molto con le nostre abitudini alimentari. Quando la superiamo (ossia sempre) il sale smette di essere un toccasana e diventa un pericolo. Ovviamente la pubblicità non lo dice e i consumatori si trovano semplicemente a leggere che il sale di un certo produttore è un “toccasana per la salute”.
Il sale ha importanza nella vita umana con tutta probabilità sin dagli inizi della vita stanziale. Molto difficilmente poteva essere utilizzato in precedenza, se non in modo del tutto occasionale, perché nelle comunità nomadi non c’era modo di portarne delle riserve con sé e neppure si usava portare con sé il cibo conservato. Con il passaggio alla vita sedentaria, tuttavia, iniziò a esistere la possibilità di accumulare riserve alimentari e divenne importante poterle conservare il più a lungo possibile per far fronte alle necessità nutritive dei mesi in cui le risorse naturali erano meno importanti.
Le tracce più antiche attualmente note di produzione del sale sono state identificate in Romania a Poiana Slatinei-Lunca e risalgono a circa 6000 anni a.e.c.. Non troppo lontano da lì, in Bulgaria, circa 1300-1500 anni più tardi, sorgeva il primo insediamento stabile noto in Europa che si ritiene fosse nato nella zona di un centro di produzione e smercio di sale. Si tratta dell’antico centro di Solnitsala.
Il commercio di sale con tutta probabilità portava una grande ricchezza in tutta la regione e, forse non per caso, non lontano da Solnitsala è stato ritrovata una necropoli ricca di reperti in oro di straordinaria fattura: la necropoli di Varna.
Nell’antichità, in assenza di metodi più efficaci di conservazione come gli attuali frigoriferi, l’uso del sale ebbe un’importanza enorme per lo sviluppo delle civiltà consentendo di accumulare riserve di cibo che altrimenti sarebbe stato impossibile avere e permettendo così lo sviluppo di comunità con migliaia di abitanti.
Il grande valore del sale ai fini della nutrizione e della sopravvivenza fece in modo che tale sostanza acquistasse anche un enorme valore economico.
Sia oggi che nell’antichità la maggior parte della produzione si è sempre basata sul sale di miniera e nella maggior parte dei casi i lavoratori delle miniere erano criminali condannati ai lavori forzati. Nel mondo romano esisteva la cosiddetta “damnatio ad metalla” ossia la condanna a lavorare in miniera, ma non tutte le miniere erano uguali. Al di là della durezza del lavoro, alcune miniere erano peggiori delle altre. Quelle di sale erano certamente fra le peggiori in assoluto. Il problema consisteva proprio nelle proprietà chimiche del minerale che, come detto, è estremamente igroscopico. Questa caratteristica finiva per disidratare i corpi dei minatori fino a provocarne la morte.
In tempi recenti la situazione è drasticamente cambiata per un insieme di ragioni che si sono sovrapposte. Prima fra tutte è la diffusione di sistemi di conservazione diversi basati sul freddo o sull’uso di differenti sostanze chimiche. Nel giro di meno di un secolo, il valore del sale come conservante è crollato, ma in cambio l’esplosione demografica e il miglioramento delle tecniche produttive hanno portato a un certo incremento dei profitti su basi diverse.
Al giorno d’oggi il cloruro di sodio viene utilizzato, oltre che come insaporitore, anche per scopi completamente diversi. Fra i più importanti vi è l’utilizzo per contrastare la formazione di ghiaccio sulle strade (abbassando il punto di fusione) e quello per ostacolare la crescita di erbe infestanti su alcuni suoli.
Resta ancora molto ampio l’utilizzo come conservante per alcuni cibi (per esempio il prosciutto crudo).
il sale iodato
Un breve video sul sale iodato. Ha senso utilizzare questo tipo di sale? Quanto iodio c’è dentro? E nel sale marino o nel salgemma normali lo iodio non c’è?
immagini
altri dati
halite | |
famiglia/affinità | – |
chimica | alogenuri (cloruri) |
varietà di | – |
tipo di materiale | minerale |
durezza | 2 – 2,5 |
colori | incolore, bianco, rosato o arancio rosato; occasionalmente di altri colori sempre delicati |
classe di potere | ++ |
livello richiesto | ++ |
costanza | alta |
flusso | attraverso l’esterno |
grado dinamico | stasi, unità |
elementi | terra |
zodiaco | leone |
pianeti | Marte |