La pectolite è un minerale poco noto a di fuori dei circoli di studiosi e di collezionisti, tranne che in una sua varietà di colore azzurro eterogeneo che compare (e in genere è prevalente) in una roccia il cui nome commerciale è larimar. In altri termini, il larimar è un materiale eterogeneo, una roccia costituita di pectolite azzurra assieme ad altri minerali. Tuttavia i campioni normalmente in commercio (e specialmente quelli di migliore qualità che sono privi di macchie e impurità rosse, brune, nere o di altri colori) contengono pectolite pura e quasi pura e di conseguenza hanno una variabilità moderata.
Quando si acquista un campione di larimar, quindi, è bene scegliere quelli più puri, in cui non compaiono macchie di colori differenti da bianco, azzurro e verde.
Con questa accortezza il minerale presente sarà quasi esclusivamente costituito da pectolite e gli effetti saranno piuttosto stabili e coincidenti con quelli del minerale base.
Il colore azzurro o verde è dovuto a una parziale sostituzione del calcio con il rame.
La pectolite stimola un tipo di fantasia e di creatività basate su interpretazioni non banali della realtà. Non si tratta di invenzione, ma della capacità di dare alle cose un significato alternativo, di vederle sotto una luce che spesso agli altri sfugge.
Allo stesso tempo aiuta a trasformare le diverse visioni e intuizioni in maggiore entusiasmo e in senso della scoperta, diventando attivi e protagonisti della propria esistenza, combattendo la passività e il vittimismo.
Aiuta a superare gli ostacoli posti dalla paura, dal dolore o dall’eccessiva emotività.
Migliora la capacità di controllo, anche nelle situazioni che potrebbero bloccarci.
Spinge a non sprecare energie nell’opporsi inutilmente al corso degli eventi, bensì ad accettarlo e assecondarlo adeguando le proprie scelte alle condizioni reali.
Dal punto di vist fisico, stimola la capacità di autoguarigione e di recupero dell’organismo.
Riduce i problemi muscolo-scheletrici soprattutto a livello del petto, del collo e della testa.
Stimola l’attività cerebrale.
La pectolite è un materiale che agisce rapidamente sin dai primi giorni di uso, anche se, come quasi tutti i cristalli, ha un effetto che cresce lentamente per raggiungere il suo apice in un paio di settimane.
Va tenuta con sé indifferentemente di giorno, di notte o sia durante l’uno che l’altra.
Può essere portata a pelle, ma è preferibile tenerla protetta al di sopra di una maglietta o altro indumento giacché l’efficacia non cambia ed essa, alla lunga, potrebbe assorbire il grasso della pelle ingiallendo un po’ e danneggiandosi.
Pectolite e larimar sono materiali che non hanno un grande interesse commerciale. Essi vengono estratti prevalentemente per scopo di studio, per essere venduti a collezionisti, per il mercato della cristalloterapia o per quello della gioielleria. In particolare in cristalloterapia e in gioielleria si usa quasi soltanto il larimar, mentre la pura pectolite, con la sua scarsa resistenza meccanica, tende a essere ignorata.
Il larimar è una roccia (quindi un materiale eterogeneo, di composizione variabile e soggetto anche ad avere effetti, a loro volta, variabili). Questa roccia spesso contiene grandi quantità di una varietà di pectolite in cui il rame produce un bel colore variegato e variabile fra il verde e l’azzurro.
In questa roccia la presenza di eventuali minerali diversi dalla pectolite produce uno sgradevole effetto estetico, macchiandola di bruno o nero o rosso-nerastro o altri colori che disturbano il delicato bianco e azzurro (o bianco e verde) della pectolite.
Quindi, per ragioni di gradevolezza e vendibilità, questa roccia viene estratta e messa in commercio avendo cura di prendere i pezzi in cui compare soltanto o quasi soltanto la pectolite e il bel colore non appare macchiato di scuro. Chi estrae e commercializza il larimar, spesso scarta ed elimina i pezzi meno puri, dove ci sono troppe macchie.
Chi acquista un pezzo di larimar completamente azzurro (o bianco e azzurro), sta acquistando praticamente solo pectolite e la sua pietra avrà esattamente gli effetti della pectolite pura. Chi invece acquista un pezzo in cui compaiono evidenti impurità e inclusioni (macchie scure), avrà una pietra in cui gli effetti della pectolite si sommano a quelli delle impurità presenti e generano una certa variabilità e imprevedibilità.
Naturalmente, dal momento che il larimar è un materiale raro e si trova esclusivamente in una piccola parte della Repubblica Dominicana, è prevedibile che le cave inizieranno ben presto a esaurirsi e a quel punto, in mancanza di materiale completamente azzurro di alta qualità, verranno immessi sul mercato anche pezzi in cui la pectolite sarà sempre di meno e ci saranno più impurità. Questo fenomeno commerciale si è già verificato in altri casi e, con tutta probabilità, sta per verificarsi anche per il larimar. Possiamo quindi aspettarci che nel giro di alcuni anni, i campioni di larimar presenti sul mercato, diventeranno sempre meno puri, meno belli e più cari.
Nel larimar, i cristalli di pectolite non solo sono azzurrini per presenza di rame nel reticolo cristallino, ma essi crescono come fibre intrecciate fra loro e in questo modo la resistenza e lavorabilità del materiale aumentano. In particolare si riduce drasticamente la tendenza a spezzarsi e cresce la possibilità di levigare il materiale ottenendo una superficie ben lucida. Questo è forse il principale motivo, a parte il colore, per cui la pectolite, quando non va a formare il larimar, generalmente non si usa né in gioielleria, né in cristalloterapia.
Il larimar, come detto, si rinviene esclusivamente nella Repubblica Dominicana e con tutta probabilità il primo tentativo di estrarlo si deve a un frate e risale al 1916, ma la richiesta di apertura di una miniera fu respinta dall’amministrazione locale.
Il minerale fu riscoperto nel 1974 e fu chiamato larimar mettendo assieme le prime lettere del nome Larissa (la figlia dello scopritore) e la parola “mar” che in spagnolo significa mare, in quanto gli indigeni erano convinti che esso venisse dal mare.
Esso può presentarsi di colore verde, verde-azzurro o azzurro e può essere venato di bianco. Il valore commerciale è maggiore quando il colore è più intenso e non sono presenti impurità. Occorre tener presente che il colore svanisce lentamente con il caldo e l’esposizione alla luce.
Chi desidera acquistare un larimar farebbe meglio a farlo in tempi brevi, scegliendo quelle pietre in cui il colore è più intenso e non sono presenti macchie scure, né sulla faccia principale, né sul retro.
Non vi sono tradizioni note riguardanti l’uso di questo minerale che è conosciuto solo dal XIX secolo nella sua forma standard e dal XX secolo nella varietà detta larimar.
È presumibile che quast’ultima sia stata conosciuta e utilizzata dalle popolazioni indigene della Repubblica Dominicana sin da tempi antichi, ma non restano tracce del tipo di uso che se ne faceva. L’unica testimonianza credibile riguarda il fatto che tali popolazioni ritenessero che la pietra fosse portata dal mare.