GREZZO O LAVORATO?
Molte persone mi chiedono se sia meglio servirsi dei cristalli grezzi piuttosto che di quelli burattati o tagliati in qualche modo. A prima vista può apparire sensato servirsi di materiali che siano più vicini alla Natura e meno manipolati possibile.
Per altro il mercato sembra invece andare esattamente nella direzione opposta e gli operatori del settore propongono in continuazione nuovi materiali sempre più manipolati e modificati.
manipolazioni
Non c’è dubbio sul fatto che i materiali tinti, scaldati o manipolati in altro modo andrebbero evitati. I cristalli creati da Madre Natura si formano i tempi estremamente lunghi e in ambienti dove la lentezza degli equilibri naturali è la base stessa dell’esistere delle cose. Ogni cristallo che si forma in Natura è in piena sintonia con i ritmi, le Leggi e i limiti che la Natura stessa impone.
Personalmente mi sforzo di evitare il più possibile di ricorrere a cristalli tinti, scaldati o altrimenti alterati. Per questa ragione, non prendo neppure in considerazione oggetti come i quarzi aqua aura, i topazi mistici, i quarzi ametrini, ecc. per quanto esteticamente attraenti essi possano essere. Quando desidero una pietra per ragioni estetiche posso acquistare qualsiasi cosa soddisfi il mio gusto, ma quando ne voglio una per affidarmi alle sue proprietà allora essa deve essere vicina alle forze e ai ritmi della Natura, non alle smanie dell’essere umano.
i cristalli in casa
E tuttavia ci sono deli limiti al nostro desiderio di avere oggetti pienamente naturali: questo limite è inevitabile e dipende dall’esigenza di prelevare i nostri cristalli dall’ambiente in cui essi si formano per portarli nelle nostre case. Per quanto possa apparirci spiacevole, i cristalli non nascono affatto con il desiderio di entrare nelle case, bensì per restarsene immersi in quegli ambienti chimico-fisici nei quali essi hanno origine, si trasformano e si dissolvono per poi dare vita nel tempo a nuovi minerali spesso completamente diversi.
La quasi totalità dei minerali e delle rocce nasce e vive per miliardi di anni senza mai vedere il volto di un essere umano. Le immense masse rocciose che costituiscono i continenti restano stabilmente al loro posto per tempi infiniti senza che l’Uomo si avvicini mai a sfiorarle. E anche quei pochi, sparuti minerali che arrivano nelle nostre case, hanno un’esistenza che trascende di molto quella umana. Erano nati quasi sempre ben prima che il primo esemplare di Homo sapiens iniziasse a esistere e certamente non si erano formati con lo scopo di rimanere in attesa milioni di anni che un piccolo umano qualsiasi li acquistasse da una bancarella.
La natura dei minerali è di partecipare agli eventi geologici, non di fare da soprammobili in una vetrina o venir chiusi in un cassetto.
Gli esseri umani spezzano lla loro esistenza. Per poterli portare in casa, i nostri amati minerali debbono essere per prima cosa staccati dalla roccia madre. Questo significa che debbono essere fisicamente spezzati, giacché essi nascono attaccati alle masse rocciose.
Quando vengono “staccati” dalla loro roccia madre, non c’è nessuno che si prenda la briga di chieder loro delicatamente cosa preferiscano e come desiderino venir trattati: nella stragrande maggioranza dei casi si usa la dinamite e poi si procede alla frantumazione dei grandi blocchi che si staccano. Un procedimento certamente non delicato e decisamente invasivo. Ogni campione viene rotto numerose volte: la prima per staccarlo dalla roccia madre e le successive per ridurlo fino alle dimensioni adatte per la vendita.
Dopo questa sequenza di drastiche frammentazioni, l’eventuale processo di levigatura finisce per essere insignificante. Non illudiamoci quindi che un cristallo grezzo sia uno che conserva la propria libera identità e natura selvaggia: i cristalli liberamente selvaggi non vivono nelle case, ma sulle montagne e per farceli portare a casa qualcuno ha usato la dinamite!
Per questa ragione, non ha nessun senso preferire cristalli grezzi rispetto ai burattati. Ognuno può seguire i propri gusti e le proprie preferenze.