Pamukkale e il travertino

Pamukkale è una notissima località della Turchia, ossia di quel lembo di mondo che all’epoca degli antichi greci veniva chiamata Asia Minore e oggi corrisponde grossolanamente alla moderna Turchia. Si tratta di una zona che, come l’Italia, come la penisola balcanica e il Mar Egeo, presenta un’elevata sismicità e un vulcanismo ancora in evoluzione.

Quel vulcanismo ha lasciato tracce importanti nella storia d’Europa: non troppo lontano dalle coste turche, infatti, l’isola di Santorini venne spazzata via da una potentisima esplosione vulcanica verso il 1645-1600 a.e.c.. Un’esplosione che, per quanto terrificante, potrebbe in futuro essere superata in potenza se entrasse in attività il supervulcano dei Campi Flegrei.

La Turchia ai nostri occhi di occidentali moderni può apparire un mondo distante. Le vicende politiche e soprattutto il progressivo distacco religioso hanno favorito un senso di estraneità, ma la storia dei popoli turchi è strettamente intrecciata con la nostra. Siamo storicamente molto più vicini alla Turchia di quanto lo siamo, per esempio, all’America.

Pamukkale e le rincipali località del mondo classico fra Grecia e Turchia
immagine: G. Penko

Sulle coste della Turchia sorgevano Troia, Mileto, Efeso e, nell’interno, Laodicea e Pamukkale. Tutte locaità, assieme a molte altre, che facevano parte dell’ampia zona di cultura ellenistica che tutti abbiano studiato a scuola. Mileto, ad esempio, fu per un periodo la culla della filosofia grazie alla presenza di Talete, Anassimandro e altri. Efeso e Laodicea sono le città dove risiedevano, più tardi, le comunità cristiane cui San Paolo invia le sue epistole agli efesini e ai laodicesi. Anche nei pressi di Pamukkale sorgeva un centro abitato di una certa importanza e di cui ancora oggi sono presenti importanti testimonianze archeologiche. Il nome era Hierapolis.

FENOMENI GEOLOGICI E SORGENTI

I fenomeni geologici che si manifestano con il vulcanismo campano, con le eruzioni dell’Etna e che in passato hanno portato alla distruzione di Santorini, sono presenti anche a Pamukkale e, a volte, si esprimono in modo dannoso per la vita umana. La città di Hierapolis fu distrutta nel 60 e.c. da un terremoto e dovette essere poi ricostruita. Ma in quella zona sono anche in corso le ultimissime fasi dei processi di formazione dei minerali magmatici e proprio questi processi hanno portato alla creazione delle meravigliose sorgenti termali di Pamukkale.

Nella famosa località turca, infatti, le acque ricche di sali che costituiscono l’ultimo residuo della formazione di minerali magmatici, hanno depositato carbonato di calcio in forma di travertino fino a formare uno scenario da sogno.

IL TRAVERTINO

Il travertino è una varietà di roccia calcarea che normalmente assume colore bianco o biancastro, talvolta tendendo al giallo, al grigio o a un colore bruno o rugginoso. Si forma per precipitazione rapida di carbonato di calcio, spesso in prossimità di sorgenti calde.

Questa roccia si deposita assai spesso sfruttando come supporto o come aiuto alla cristallizzazione, organismi viventi di vario tipo, a partire da colonie di batteri e alghe, fino a muschi o altre piante. La presenza di materiale organico che con il tempo tende a disgregarsi favorisce il formarsi di una tessitura porosa e non molto compatta.

In Italia il travertino è presente in diverse località e, in particolare, quello estratto nel Lazio veniva utilizzato dagli antichi Romani per abbellire costruzioni come il Colosseo. L’ampio utilizzo di questa pietra formata principalmente di calcite, è ancora oggi testimoniato da toponimi come quello del noto Arco di Travertino.

Anche il Lazio, non a caso, ha alle spalle una lunga storia di vulcanismo.

varietà di travertino
immagine: G. Penko
pamukkale, cordonatura di travertino
immagine: Huber Gerhard, https://global-geography.org

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