SCOLECITE
Proprietà, significati, benessere, salute, equilibrio del corpo, della mente e dello spirito, rituali, utilizzo, pulizia, storia e note su trattamenti, alterazioni e imitazioni della scolecite.
La scolecite è uno splendido e appariscente minerale del gruppo delle zeoliti. Si presenta in ciuffi raggiati di cristalli trasparenti e allungati, non di rado con spessori più che sufficienti ad apprezzarne le terminazioni. A volte assieme alla scolecite cresce della mesolite che risulta di fatto indistinguibile all’occhio.
Trattandosi di una zeolite alcune fonti le attribuiscono a torto la proprietà di disintossicare. A questo riguardo vedi la descrizione del minerale.
descrizione
La scolecite ha la stessa struttura cristallina della mesolite e della natrolite. Tutti questi tre minerali si presentano con la stessa morfologia, prevalentemente come ciuffi di cristalli allungati o aciculari, disposti a raggera.
I singoli cristalli nella scolecite possono essere abbastanza grandi (non di rado superano i 10-12 cm o più) e il loro spessore è tale da permettere di osservare bene le terminazioni e le striature parallele all’asse di allungamento. In altri casi invece i cristalli sono sottili e i ciuffi assumono una struttura fibrosa. Normalmente i cristalli si presentano un po’ appiattiti.
FLESSIBILITÀ, ANDARE OLTRE IL PASSATO
Questo minerale aiuta nel produrre una disponibilità ad accettare l’imprevisto e il cambiamento, cercando flessibilmente adattamenti e mediazioni. Porta una tendenza a facilitare il rinnovamento, a passare oltre ciò che è stato senza dimenticarlo, ma considerandolo per ciò che è: qualcosa che è rimasto alle spalle, e volgendo il proprio sguardo al futuro e alla costruzione dei giorni che debbono venire.
SOCIALITÀ
Il principale ambito di azione della scolecite sono le relazioni, intendendo quelle con gli altri, ma anche quelle con se stessi. Un effetto positivo esiste anche nelle relazioni con le piante. Meno interessante è l’effetto nelle relazioni con gli animali e con persone nelle quali le funzioni mentali seguono schemi insoliti (per esempio alcuni tipi di disabili o malati mentali, persone con evidenti disturbi della personalità, persone estremamente originali con una personalità stravagante, ecc.).
Questo minerale promuove un comportamento orientato alla cooperazione, alla socialità, alla vita di comunità (e di famiglia), alla stabilità dei rapporti, alla conoscenza profonda, all’armonia e al piacere della condivisione in un’ottica di umiltà e di rinuncia a privilegiare l’individuo.
Facilita anche nella cura delle piante.
RELAZIONI AFFETTIVE
Considerazioni simili valgono per le relazioni affettive o amorose. La scolecite favorisce un punto di vista senza eccessi, pacato, con un erotismo dolce e non trasgressivo e un sostanziale equilibrio fra le componenti di amore, passione e amicizia.
EQUILIBRIO INTERIORE
Anche all’interno della persona, la scolecite agisce in modo simile. Favorisce l’equilibrio emotivo nei confronti di se stessi, con una serena accettazione dei problemi e una sostanziale fiducia nella propria possibilità di superarli. Facilita un atteggiamento stabile, costante, distaccato, calmo e sereno, con una percezione tranquilla del tempo in cui gli eventi sono in equilibrio con il tempo e non ci sono fretta, ansia o sensazione che il tempo fugga.
La scolecite induce la sensazione che, in fondo, nulla sia veramente importante e che di fronte a qualsiasi problema si possa rimanere tranquilli.
DIMENSIONE SPIRITUALE
La scolecite favorisce una maggiore capacità di comprendere lucidamente le regole dello Spirito, evitando di scambiare le nostre convinzioni e illusioni per realtà. Toglie spazio all’ego e mette al centro l’armonia complessiva.
EFFETTI SUL FISICO
Aiuta la salute dell’apparato uditivo.
Consolida e rafforza le strutture muscolo-scheletriche, favorendone anche la rigenerazione e la crescita.
Influisce sul sonno in modo variabile a seconda della persona che se ne serve. Nella maggior parte dei casi favorisce un sonno più facile e profondo, ma questo effetto in alcune persone non si manifesta.
La scolecite è una pietra di ottimo potere e alla portata più o meno di tutti.
La sua azione è intensa, ma dolce e nella maggiorparte delle persone produce una diffusa sensazione di pace.
Va utilizzata a lungo. In genere ha senso servirsene per diversi mesi o anche anni. D’altronde il tipo di cambiamenti che essa induce riguarda elementi della personalità sui quali non ha senso agire solo per pochi giorni o settimane. Come capita con molti altri cristalli, dopo un uso sufficientemente prolungato, gli effetti tendono a produrre una trasformazione interiore e diventano permanenti o semipermanenti.
I cambiamenti prodotti iniziano immediatamente, ma si manifestano in modo graduale giungendo a farsi evidenti dopo circa 2 o 3 settimane e raggiungono il loro massimo dopo circa due mesi.
Quando si interrompe l’uso, se non si è giunti alla stabilizzazione, gli effetti tendono a svanire in tre-quattro settimane.
Per questo minerale sono incompatibili, fra gli altri, il Rituale del Sale e quello dell’Acqua Fredda.
Fra i migliori utilizzabili ci sono quello della Luce Lunare e varie forme di meditazione.
Il Rituale del Sale è anche dannoso fisicamente per la pietra.
La scolecite è una pietra fragile e chimicamente sensibile.
Se si acquista un ciuffo di cristalli o comunque una cristallizzazione integra, occorre una grande attenzione anche le maneggiare il campione in quanto i singoli aghi sono soggetti a spezzarsi con estrema facilità.
Molto più resistenti sono i cabochon o le pietre burattare, ma anche essi hanno bassa durezza e temono la perdita di lucentezza a causa dei micrograffi. Inoltre molti prodotti chimici domestici, soprattutto acidi, sono nocivi.
I campioni cristallizzati vanno puliti delicatamente con un pennellino e un leggero getto d’acqua, conservandoli in modo da non essere soggetti alla polvere.
I burattati e i cabochon vanno puliti nello stesso modo, ma in modo un po’ più disinvolto. Si può procedere a un breve lavaggio con un deterente delicato e poi risciacquare subito e accuratamente.
Teme gli acidi. Non usate acidi!
I singoli cristalli si spezzano con facilità e assai spesso i gruppi finiscono per essere danneggiati visibilmente, avendo perso parte dei cristalli o delle loro punte. I commercianti di questo tipo di minerali hanno trovato una soluzione che, in questo caso, accontenta anche il compratore. Essi vendono i ciuffi interi ove possibile, mentre quando troppi cristalli si spezzano, mettono in commercio i cristalli spezzati e con la parte di base del ciuffo, dove i cristalli stessi si sovrappongono e formano un insieme compatto, producono dei burattati o cabochon di grande bellezza. In questo modo buona parte del materiale può essere recuperata e messa in vendita.
È estremamente raro che la scolecite venga usata come pietra da taglio. Viene invece assai apprezzata come minerale estetico da vetrina. I campioni migliori sono quelli in cui i cristalli sono perfettamente terminati e non spezzati.
Non sono note manipolazioni, imitazioni o alterazioni deliberate.
È piuttosto comune il fenomeno della crescita epitassiale di cristalli di mesolite con quelli di scolecite e, data la somiglianza esteriore, dal punto di vista dell’appassionato di cristalli le due specie risultano indistinguibili. Per fortuna le proprietà della mesolite sono quasi uguali a quelle della scolecite e questa circostanza fa in modo che il mescolamento delle due specie non produca evidenti variazioni delle proprietà.
La scolecite è piroelettrica e piezoelettrica. A volte presenta anche fenomeni di fluorescenza. Solubile in acidi.
La scolecite è un minerale che non ha una lunga storia alle sue spalle. Il suo nome deriva dal greco antico σκώληξ (skolex) che significava “verme”. Il nome fa riferimento alla deformazione del minerale se sottoposto alla fiamma del cannello.
Fu descritta per la prima volta nel 1813.
È abbastanza frequente che ai minerali della famiglia delle zeoliti venga attribuita la capacità di depurare o disintossicare l’organismo. In alcuni casi si consiglia persino di mangiare zeoliti polverizzate!
Sfortunatamente questa proprietà in realtà non esiste ed è frutto di una cattiva comprensione delle caratteristiche fisiche del materiale.
Le zeoliti vengono usate come filtri in alcuni casi perché hanno una struttura nella quale sono presenti una sorta di stretti canali e alcune sostanze, quando vi entrano, vi rimangono, per così dire, imprigionate.
I canali esistono veramente e, di fatto, le zeoliti vengono utilizzate industrialmente per esempio per ridurre la quantità di calcio presente nelle acque calcaree. Per fare ciò si usano dei filtri basati con zeoliti cariche di sodio. Al passaggio dell’acqua il calcio va a prendere il posto del sodio nella zeolite, in questo modo i detersivi possono agire più efficacemente perché si riduce la presenza di calcare (carbonato d calcio). Per ottenere ciò delle zeoliti cariche di sodio vengono aggiunte ai detersivi e vengono poi eliminate con il risciacquo.
Un altro uso interessante (fra tanti) per le zeoliti consiste nell’utilizzarle come serbatoi di sostanze chimiche a lento rilascio. Per esempio delle zeoliti cariche di potassio possono essere cosparse nel terreno affinché esse rilascino il potassio gradualmente.
Esistono molti studi sulla capacità delle zeoliti di adsorbire metalli pesanti e i risultati sono incoraggianti. Non vi è dubbio che questi minerali (o altre sostanze analoghe artificiali) siano in grado di dare un importante contributo alla purificazione delle acque.
Purtroppo però questi studi si riferiscono a situazioni ideali, ossia misurano (per esempio) la capacità di una certa zeolite di adsorbire il piombo da acque inquinate da piombo. Sembra una cosa ottima, ma in realtà le acque che si trovano realmente in natura non sono inquinate semplicemente da piombo, bensì contengono una miriade di altre sostanze, alcune inquinanti altre utili o innocue, che interagiscono con il sistema e lo alterano. Cosa accade, per esempio, se vogliamo adsorbire piombo da acque in cui oltre al piombo c’è acido solforico? Oppure urea? O acido ossalico? Oppure ci sono batteri e protozoi?
La risposta è che molte sostanze non soltanto interferiscono con l’adsorbimento, ma possono addirittura compromettere la struttura stessa delle zeoliti. Di fatto, allo stato attuale, non esistono dati attendibili sulla possibilità di usare le zeoliti come filtro in ambienti con una complessità vicina a quella delle acque realmente presenti in natura!
In ogni caso tutti gli studi fanno riferimento a una situazione in cui dei filtri a base di zeoliti vengono usati stabilmente per filtrare acque in ambiente aperto. Nel corpo umano la situazione è completamente differente.
Le zeoliti non passano nel sangue. Possono essere ingerite, passare nello stomaco e nell’intestino e poi venire espulse con le feci. Quando entrano nel corpo umano trovano immediatamente un ambiente acido che potrebbe interferire con esse. Poi giungono nello stomaco. Lì trovano gli acidi gastrici i quali molto facilmente distruggono la zeolite e la rendono inutile. Anche negli esperimenti in laboratorio è stato dimostrato che trattamenti con acidi sono utili a migliorare il rendimento delle zeoliti, ma se l’acidità è elevata la zeolite viene inattivata. E nello stomaco l’acidità è decisamente elevata.
Supponendo che le zeoliti ce la facciano a uscire vive dallo stomaco e passare nell’intestino … qui si ritrovano in mezzo a tutte le sostanze che dovranno essere assorbite e utilizzate come nutrimento. Ci sono carboidrati, proteine, elementi minerali, e un mucchio di altra roba. Quanti metalli pesati ci sono? Presumibilmente pochissimi o forse nulla. Ci sono esclusivamente quelli che abbiamo ingerito durante il pasto che è in fase di digestione e, a meno che non abbiamo deciso di suicidarci, i metalli in un singolo pasto saranno insignificanti. In cambio ci saranno tutte le sostanze nutrienti!
E qui bisogna fare un’osservazione importante: le zeoliti NON adsorbono selettivamente i metalli pesanti (o quello che a noi non piace). Adsorbono invece quello che gli capita. Possono esserci sostanze che per qualche motivo sono meno filtrabili, ma in generale tutto quello che c’è intorno è suscettibile di essere adsorbito. Comprese le sostanze utili. Anzi, quelle utili di più! Perché si suppone che, quando mangiamo, noi ingeriamo una grande quantità di sostanze utili e una piccolissima quantità di veleni. Altrimenti moriremmo ben presto.
Di conseguenza le nostre zeoliti adsorbono un po’ di ferro, un po’ di magnesio, un po’ di calcio, un po’ di qua, un po’ di là, magari qualche farmaco che stiamo usando e, forse, potrà capitare che durante quel pasto avremo mangiato anche una ventina di atomi di piombo. Venti atomi di piombo rispetto a due milioni di atomi di ferro. Con tutta probabilità le zeoliti, per un puro fatto di probabilità, si prenderanno tutto il ferro e il piombo non lo vedranno nemmeno!
Poi ci sarà in giro la flora batterica e ci saranno sostanze imprevedibili come i grassi. Magari i grassi formeranno delle microgoccioline attorno ai microgranelli di zeoliti … e li inattiveranno (ammesso che siano sopravvissuti agli acidi dello stomaco).
Se tutto va bene, ma proprio bene, alla fine di tutto avremo adsorbito quattro atomi di piombo, uno di mercurio, uno di cromo e dodici milioni di ferro magnesio, potassio, calcio, ecc.!
Dopo di che la nostra zeolite verrà espulsa con le feci e dovremo ricominciare da capo al prossimo pasto.
Alcuni sostengono che, una volta tolti di mezzo i quattro nuovi atomi di piombo, l’organismo tenderà a espellere quelli che sono nel circolo sanguigno. Una balla colossale. L’organismo non tiene certamente il conto di quanti atomi di piombo avrebbero potuto entrare e non sono entrati. Il piombo, esattamente come il nickel, il cromo, il rame, il mercurio, ecc. ha un suo tempo di eliminazione.
Per eliminare certi metalli pesanti dal corpo è molto più efficace l’uso di verdure ortaggi (aglio, cipolla, broccoli, …) ad alto contenuto di zolfo che qualsiasi zeolite. Se l’intossicazione supera certi livelli, occorre ricorrere a cure mediche per rimuovere i metalli dal sangue.
Tutte le considerazioni appna fatte si riferiscono alle proprietà chimico-fisiche delle zeoliti. Abbiamo appena visto che queste proprietà esistono, ma l’efficacia sul corpo umano è praticamente nulla.
ALcuni autori si sono lasciati suggestionare dall’ipotesi che le zoliti potessero avere queste proprietà anche nel corpo umano e, siccome le buone notizie sono sempre più vendibili di quelle cattive, hanno pensato di trasportare le proprietà chimico-fisiche anche nell’ambito esoterico. Come dire che siccome la candeggina sbianca i tessuti, possiamo usarla anche per rimuovere le macchie dalla nostra coscienza!
Non credo che servano commenti.
immagini
altri dati
scolecite | |
famiglia/affinità | zeoliti |
chimica | tectosilicati |
varietà di | – |
tipo di materiale | minerale |
durezza | 5 – 5,5 |
colori | incolore, bianco, bianco-giallino, arancio, verde |
classe di potere | +++ |
livello richiesto | ++ |
costanza | alta |
flusso | dall’interno vero l’esterno |
grado dinamico | equilibrio, uguaglianza |
elementi | terra |
zodiaco | bilancia, gemelli |
pianeti | Venere, Eris |