CHI SONO
Il mio nome all’anagrafe è Giorgio, ma in molti ambiti ho adottato un diverso nome che è Beda. Sembra un nome femminile, ma è invece quello di un antico santo inglese (Beda il Venerabile) che per me è sempre stato un punto di riferimento.
Il mio interesse per i cristalli e per la mente è nato prestissimo, come un gioco, al posto dei giochi. In seguito a esperienze di precognizione che mi hanno accompagnato sin da bambino, ho iniziato all’età di undici anni a interessarmi di pratiche per ottenere il controllo della mia mente. Ho acquistato da una bancarella per l’usato e letto con passione, un piccolo libro dalla copertina bianca che ancora ricordo. Quel libro raccontava prevalentemente di una disciplina che negli anni ’70 del XX secolo era molto di moda: il training autogeno.
Il passaggio alla meditazione è stato rapido, accompagnato dalla curiosità per la cultura dell’India. Leggevo moltissimo e fra le mie prime letture, assieme ai testi che piacevano ai giovani in quegli anni (come il Siddhartha di Hesse), c’erano libri di tutti i tipi, dalla fisica, all’evoluzionismo, ai testi sacri della cultura hindu e di quella cinese.
All’età di 16 anni ebbi il mio primo incontro con l’esoterismo, che poi avrebbe segnato uno dei binari della mia vita. Nel paesino di montagna dove la mia famiglia aveva una casa si diffuse la voce di particolari capacità che manifestavo e, un paio di anni dopo, mi capitò di ricevere, in modo del tutto eccezionale, il passaggio di consegne e l’insegnamento di quella che era considerata la strega del paese, per togliere il malocchio.
Ancora non mi rendevo pienamente conto di quello che mi capitava. Fra l’altro, io vivevo stabilmente a Roma e mi recavo in paese solo nei fine settimana. Ricordo che, quando qualche persona mi telefonava per raccontarmi dei suoi guai e chiedermi di verificare se c’era il malocchio, io non ero poi tanto felice di dover pensare ai casi di quella gente e dentro di me ero più interessato a spendere il mio tempo con qualche ragazza. E, alla fine, nonostante io godessi di un’ottima fama, le persone si abituarono gradualmente a rivolgersi a una signora che era considerata la strega di un un altro paesino, molto vicino al mio.
Intanto sbocciava anche la passione per i cristalli. A 17 anni percorrevo i sentieri del Lazio alla ricerca di minerali e a vent’anni, mentre ero iscritto al corso di laurea in Fisica, seguivo anche le lezioni di mineralogia e di altre materie presso l’Istituto di Mineralogia dell’Università La Sapienza.
PEPROSSIITE
Nel 1986, all’età di 26 anni, ho avuto la fortuna di scoprire un minerale precedentemente sconosciuto alla scienza, cui fu dato il nome di peprossiite-(Ce).
Nelle schede di descrizione del minerale, se andrete a cercare nel web (per esempio qui), troverete il mio cognome scritto “Penco“, con la “c” al posto della “k“. Quello è attualmente il mio vero cognome anagrafico, mentre la scrittura con la “k” è quella originaria, che io ho recuperato, e che risale a prima che, con il regime fascista, nomi e cognomi che apparivano stranieri, venissero italianizzati.
GEOLOGIA, INFORMATICA E CRISTALLI
Mi sono dedicato a molte cose e, ho lavorato in vari settori, iniziando dall’essere dipendente dell’Ist. Naz. di Geofisica (che ora ha preso il nome di Ist. Naz. di Geofisica e Vulcanologia). Poi sono stato dipenente e direttore di un’azienda del settore informatico e … altre cose. Ma intanto ho sempre continuato a interessarmi di minerali, di spiritualità, meditazione ed esoterismo, cercando anche di distinguere il vero e la pratica di vita, da ciò che costituiva solo un’illusione.
Poi l’interesse per i misteri dell’esistenza e dello Spirito ha cambiato il corso della mia esistenza. Ho smesso di occuparmi professionalmente di fisica e di informatica e mi sono dedicato a tempo pieno a cristalli, Spirito ed esoterismo. A questo ho poi aggiunto anche il gusto della pittura.
Giorgio Penko