IL RICORDO DELLE IDEE
Sono passati moltissimi anni dalla prima volta in cui mi è capitato di utilizzare i cristalli per finalità in qualche modo collegate all’arte. Un mio amico musicista aveva sognato una melodia che, nel sogno, gli era parsa meravigliosa e avrebbe voluto suonarla. Tuttavia al mattino ricordava il sogno, ma la melodia era svanita. A quel tempo io usavo i cristalli in un modo assai più semplice di quanto faccio ora e non avevo affatto le idee chiare su come aiutarlo, però lui mi chiese di provare e così tentammo …
CRISTALLI E CREATIVITÀ
Il tentativo ebbe successo, anche se non esattamente nel modo che ci saremmo aspettati. Una volta iniziata la seduta con i cristalli, il mio amico recuperò in modo quasi immediato la melodia che aveva sognato, ma gli stimoli che gli avevo dato per condurlo al ricordo continuarono a lavorare e, la musica nella sua mente cambiò. Al termine dell’esperienza Francesco (questo era il suo nome) era entusiasta. Non solo aveva recuperato le note dimenticate, ma le aveva ulteriormente sviluppate con idee nuove.
LE POTENZIALITÀ DEI CRISTALLI
Da allora la mia tecnica si è molto evoluta. Oggi lo stesso tipo di approccio, opportunamente adattato, può essere utilizzato per molti scopi:
- stimolare la creatività e il formarsi di nuove idee in pittori, scultori, musicisti e altri artisti;
- rimuovere i vincoli mentali e liberare la spontaneità e la capacità espressiva in cantanti, attori, musicisti o ballerini;
- superare le timidezze e ritrosie, aumentare la spinta a esprimersi e a trovare una certa spavalderia;
- mettere in ordine il caos degli impulsi creativi nel contesto di un quadro o progetto coerente.
Ancora mediante lo stesso tipo di stimolo si può lavorare al raggiungimento di migliori performance sportive.
Un uso appropriato dei cristalli in condizioni alterate di coscienza, può facilmente portare all’emersione di parti della nostra immaginazione e creatività che altrimenti rimarrebbero sepolte e bloccate, ma anche a mantenere la giusta freddezza e lucidità oppure ad aumentare il coinvolgimento.
Per certi aspetti si può dire che, da questo punto di vista, l’uso dei cristalli porta effetti similari a quelli di certe droghe tanto amate da alcuni artisti, ma senza gli effetti collaterali, né il rischio di dipendenza.
La differenza principale sta nel fatto che le droghe più potenti hanno effetti che da un lato sono più travolgenti, ma dall’altro meno controllabili e indirizzabili. Gli effetti dei cristalli sono assai meno disordinati e caotici. Questo consente di avere un certo controllo e avvicinarsi maggiormente a quello che si desidera raggiungere. Inoltre le sedute con i cristalli si possono ripetere tutte le volte che si desidera senza il rischio di overdose, raffinando man mano i risultati, fino a ottenere un risultato perfettamente calibrato.
Inoltre nel tempo la mia tecnica è cambiata e ora punto prevalentemente a stimolare una maggiore creatività nei giorni successivi alle sedute, piuttosto che a ottenere risultati immediati nel corso di esse. In questo modo l’artista ha la possibilità di tirar fuori il suo meglio in quei momenti in cui ha anche, concretamente, la possibilità di lavorare invece che essere costretto a usare soltanto il ricordo di ciò che aveva immaginato in precedenza.