introduzione
Il calcedonio è un materiale sfuggente. Al di sopra della sua vera natura (definita secondo gli schemi e le regole dell’Universo), si sono sovrapposti nel corso dei millenni le imperfette conoscenze umane, assieme agli interessi commerciali e a mille illusioni dipendenti da epoche e culture. Il risultato è un guazzabuglio indecifrabile di denominazioni, distinzioni, varietà e idee infondate che si alimenta, oggi più che mai, della sinergia fra sete di guadagno e ingenuità degli appassionati.
Nell’antichità, in mancanza della capacità di comprendere la più vera natura intima dei materiali, la gente tendeva a riconoscere i minerali in base al colore. In questo modo si commettevano molti errori che rimangono ancora oggi nel nostro immaginario.
la natura del calcedonio
Il calcedonio è una miscela eterogenea microcristallina formata prevalentemente di quarzo. Insieme a questo minerale, possono comparire moganite, acqua, silanolo (un idrossido di silicio), ossidi e idrossidi metallici e opale. Inoltre possono essere presenti impurità di vario genere (come l’ematite nell’eliotropio) e non di rado il calcedonio può essere mescolato con parti di quarzo macrocristallino e diaspro.
Il quarzo microcristallino viene depositato (come il calcare) dal passaggio di acqua formando strati successivi e, con il passare del tempo, possono cambiare diversi aspetti come la velocità e la direzione di scorrimento delle acque, gli ossidi e idrossidi metallici contenuti, la temperatura e persino la posizione degli strati di terreno. Questo porta al cambiamento di colore e trasparenza fra strati successivi.
Quarzo, moganite e opale sono tre forme del biossido di silicio. La moganite tende lentamente a trasformarsi in quarzo e quest’ultimo, sotto certe condizioni, può a sua volta produrre opale.
le diverse varietà
Immaginate di trovare sul vostro cammino un oleandro dai fiori bianchi e uno dai fiori rosa. Il diverso colore vi spinge a considerarli specie diverse. La vita umana è piena di esempi di queste distinzioni basate sul colore: un giaguaro melanico (pantera nera) ha un colore diverso da un giaguaro normale che a sua volta è diverso da un giaguaro albino. Un pomodoro giallo è diverso da uno rosso e via dicendo.
Anche una corniola ha un colore (e un disegno) diverso da un’agata di Botswana. Ma quanto sono realmente diverse? Fino a che punto?
Lo sono come lo è un oleandro dai fiori bianchi rispetto a uno dai fiori rosa. Oppure a un giaguaro albino da uno normale. Se vi illudete che l’oleandro rosa non sia velenoso, vi sbagliate di molto! I due oleandri hanno foglie uguali, stessa resistenza alle malattie, stesse preferenze per il terreno e per il clima, stessa tossicità, ecc.. Anche i due giaguari avranno la stessa propensione a nutrirsi di carne, ad andare a caccia prevalentemente di notte, a nuotare, giocare e cacciare nell’acqua, ecc.. Il colore, insomma, molto spesso non è una caratteristica decisiva. Ancor meno lo è nel mondo minerale giacché in quel mondo non c’è alcun bisogno di distinguere un minerale “maturo” da uno “acerbo” o uno velenoso da uno commestibile.
Lungamente noi uomini non siamo stati in grado di comprendere la vera natura dei cristalli e ci siamo fermati a guardarne il colore o il disegno dando nomi diversi a oggetti quasi uguali, ma la Natura rimane quella che è. Non si adegua ai nomi che noi abbiamo dato.
varietà di calcedonio
L’elenco che segue comprende quasi tutti i nomi delle varietà principali conosciute al momento in cui preparo la tabella (maggio 2023), ma i nomi sono suscettibili di cambiamenti e aggiunte a mano a mano che i commercianti inventano nuove denominazioni per facilitare le vendite.
Per gli appassionati di cristalloterapia non ha senso usare tutte le varietà, anche perché la maggioranza di esse sono praticamente uguali o sono troppo variabili per essere utili. Conviene limitarsi alle varietà evidenziate in grassetto e colore verde.
varietà
agata | calcedonio; in genere con colore brunastro, spesso senza particolari disegni e con zonature di colore scarse o assenti |
agata arborescente | calcedonio con inclusioni interne disposte a sembrate rami di albero |
agata blue lace | come il calcedonio blue lace (vedi) |
agata crazy lace | calcedonio che presenta colori fra bianco, grigio e nero, con toni anche bruni o rossicci, e un disegno complesso |
agata del Lago Superiore | calcedonio dalle striature fortemente rossicce per la consistente quantità di ossidi di ferro |
agata dendritica | come l’agata arborescente (vedi) |
agata di Botswana | calcedonio a bande, spesso anche molto sottili e nette, e colori prevalentemente fra il bianco, il grigio e il rosa |
agata di fuoco | calcedonio con inclusioni ferrose che provocano iridescenze di vari colori |
agata muschiata | calcedonio con inclusioni che simulano la presenza di muschio |
calcedonio blu | calcedonio dal colore compreso fra bianco/incolore e grigio-azzurro o quasi azzurro; il colore è dovuto a fenomeni di interferenza ottica |
calcedonio blue lace | come il calcedonio blu ma con colore che forma bande successive più o meno chiare |
calcedonio ice-blue | calcedonio azzurro (vedi) di colore molto pallido a somiglianza del ghiaccio |
calcedonio rosa | calcedonio dal colore rosato, a volte estremamente pallido, dovuto alla presenza di ossidi di ferro |
calcedonio di cromo | calcedonio dal colore verde piuttosto intenso per la presenza di ossido di cromo |
corniola | calcedonio dal colore rossiccio, bruno-rossiccio o aranciato dovuto alla presenza di ossidi di ferro |
crisoprasio | calcedonio di colore verde, anche piuttosto vivo, per la presenza di silicati di nickel |
eliotropio | calcedonio verde con macchie rosse dovute a inclusioni di ematite |
mtorolite | altro nome del calcedonio di cromo (vedi) |
onice | calcedonio con colorazione fra il bianco, il grigio e il nero a bande parallele |
plasma | calcedonio verde scuro per la presenza di inclusioni di actinolite |
sarda | come la sardonice (vedi) |
sardonice | calcedonio, come l’onice, ma le bande non sono bianche e nere, bensì variabili dal bianco al giallo aranciato, arancio e rosso o rosso-bruno |
ulteriori denominazioni
Si possono trovare sul mercato innumerevoli altre denominazioni come agata del condor, agata sagenite, agata della fortificazione, agata laguna, agata indiana, agata brasiliana e molte altre ancora. Tenete sempre presente che il calcedonio (quindi anche l’agata) è uno dei materiali minerali più comuni ed è reperibile in tutto il mondo senza difficoltà. Di conseguenza qualsiasi insignificante variazione viene sfruttata per cercare di far percepire le diverse varietà come prodotti unici, con un nome specifico, invece che come banali calcedoni uguali a tutti gli altri.
Come sempre, ognuno può sentirsi attratto dall’una o dall’altra pietra, ma il fatto di essere attratti da un particolare colore o disegno non significa che quel cristallo sia realmente diverso dagli altri.
alterazioni
Le diverse varietà di calcedonio sono parzialmente porose e si prestano per essere tinte con facilità. In molti casi le tinte sono così sfacciate da risultare vistosamente finte. La prassi di tingere i calcedoni è estremamente diffusa e conviene dubitare di qualsiasi pietra il cui colore sia troppo saturo. Anche l’onice nero è praticamente sempre tinto. Persino nei casi in cui esso era nero sin dall’inizio. Questo paradosso è dovuto al fatto che si preferisce tingere tutto assieme senza farsi carico dei costi del processo di separazione.
Un altro metodo per alterare il colore dei calcedoni è il riscaldamento (applicato assai spesso sulle corniole). Esso consente di rendere il colore più rosso e intenso.
Un trucco che si utilizza talvolta, solo per pietre di una certa bellezza e trasparenza, è montare il calcedonio sopra una base colorata, visibile per trasparenza che aiuti a migliorare il colore complessivo. Questa tecnica si applica prevalentemente alle pietre blu.
Infine esistono falsi calcedoni realizzati in vetro e in resina. Vengono realizzate in resina soprattutto le agate muschiate e quelle dendritiche.
cosa comprare
Personalmente sono da sempre favorevole a usare esclusivamente materiale completamente naturale e non trattato. In alcuni casi i trattamenti applicati sono abbastanza innocui, ma in altri essi ingannano sulla vera natura della pietra e in altri ancora ci forniscono risultati che simulano certi processi naturali, ma con la differenza che i risultati non vengono ottenuti con i ritmi e con l’energia dell’ambiente naturale, bensì in tempi esageratamente rapidi e in un contesto industriale.
Queste considerazioni valgono anche per i calcedoni, quindi non uso mai pietre trattate artificialmente. Consiglio di evitare tutte le onici nere e bianche in quanto quasi certamente hanno subito una colorazione artificiale. Tale colorazione, oltre tutto, nasconde il vero colore impedendo di capire se ciò ce stiamo usando è veramente un’onice nera oppure no.
Evitate anche le corniole di colore troppo rosso in quanto quasi certamente hanno subito un riscaldamento. In cristalloterapia, diversamente dal settore della gioielleria, non esiste motivo per scegliere una corniola più rossa delle altre e quindi non c’è motivo di accettare pietre riscaldate.
Anche i calcedoni dal colore azzurro troppo intenso vanno evitati e, ovviamente tutti quelli di colore fuchsia, viola, verde intenso, blu scuro, ecc..
Molti calcedoni hanno una composizione ancora più variabile degli altri e quindi li evito perché non è possibile capire quale sarebbe il loro effetto. Tra questi, i materiali in cui il calcedonio si mescola al diaspro (come molti campioni di crazy laze), o ad inclusioni varie (come le agate dendritiche e quelle muschiate). In generale consiglio di utilizzare soltanto le poche varietà che vedete nella tabella in alto evidenziate in verde e che riepilogo qui di seguito. Ovviamente rimane senz’altro ragionevole scegliere altre varietà se il nostro scopo è semplicemente estetico.
- agata di Botswana di colore prevalentemente grigio
- calcedonio blu o calcedonio blue lace
- calcedonio rosa
- calcedonio di cromo
- corniola
- crisoprasio
Per ogni tipo di pietra ho indicato anche le eventuali somiglianze con altre varietà. Tutti i calcedoni si somigliano, ma presentano anche delle differenze che potrete trovare nelle descrizioni delle singole varietà, a mano a mano che verranno pubblicate.