La calce e il granito attorno a noi

Anche se quasi non ce ne rendiamo conto, la nostra vita scorre continuamente in mezzo ad alcuni tipi di materiali minerali che sono estremamente diffusi. Probabilmente non sarà facile che abbiamo in casa della stilbite (se non l’abbiamo acquistata deliberatamente), ma altri minerali sono onnipresenti nella nostra vita. Primi, fra tutti i minerali che abbiamo sempre attorno, sono il quarzo e la calcite.

Il quarzo compare in abbondanza nei graniti (o in altre rocce) con i quali sono fabbricati i piani di lavoro nelle nostre cucine e poi in certi rivestimenti architettonici, in alcuni pavimenti, in molti giardini, disperso in abbondanza nella terra e nel pietrame e, almeno in certe parti d’Italia, persino fra i materiali di copertura per i tetti. Senza contare poi su soprammobili e altri oggetti vari che possiamo avere in casa.

La calcite è presente nel calcare, nei rivestimenti o nei piani in marmo o travertino, nei pavimenti in marmo, negli elementi di finitura in travertino e persino negli intonaci. Oltre a ciò, naturalmente, in eventuali statuette o altri soprammobili in marmo.

Marmi e travertini sono costituiti in larga maggioranza da calcite, ma anche da aragonite e piccole quantità di altri carbonati.

E cos’altro possiamo facilmente avere in casa? Malachite (soprammobili e pezzi di gioielleria), alabastro, onice, giada, labradorite (piani della cucina o dei bagni), altre pietre da costruzione o decorazione. Non tutti ovviamente abbiamo un piano di granito in cucina, ma le persone che lo hanno non sono poche.

I minerali, dunque, non sono soltanto quelli che acquistiamo presso i negozi specializzati in articoli per cristalloterapia. Che tipo di differenza c’è fra la calcite acquistata come materiale da cristalloterapia, il travertino dei nostri davanzali e il calcare che incrosta i rubinetti o gli scaldabagno?

DIFFERENZE

Non c’è alcuna differenza. Il calcare che ci dà fastidio perché opacizza lo splendore cromato dei rubinetti è calcite esattamente come quella che compriamo nei negozi specializzati. Natiralmente i cristalli presenti nel calcare sono molto microscopici, mentre nei negozi possiamo trovare campioni ottenuti da cristalli di grandi dimensioni, ma a parte questo dettaglio si tratta della stessa sostanza.

incrostazioni di calcare (travertino) a Pamukkale
immagine: pubblico dominio
incrostazione di calcare al microscopio elettronico
immagine: Stefan Diller (wikipedia)

Anche il processo di formazione, diversamente da quanto può avvenire con altri minerali, è esattamente identico: da molecole di bicarbonato di calcio (che sono solubili in acqua), si perde uno dei due ioni carbonato e si passa a carbonato di calcio (calcite) che, non essendo solubile, si deposita in strati successivi. Se lasciassimo il calcare indisturbato sui rubinetti o sui vetri della doccia per un tempo sufficientemente lungo (ovviamente stiamo parlando di decine di anni o anche secoli) lo strato di calcare diventerebbe più spesso e increspato, simulando quello che possiamo vedere, per esempio, a Pamukkale.

La dimensione dei cristalli, anche nei travertini come quelli di Viterbo o di Pamukkale è sempre microscopica. Questo è dovuto alle modalità di formazione che sono molto simili. In qualsiasi minerale i cristalli tendono a diventare più grandi quando la deposizione di nuovo materiale è molto lenta e l’ambiente è freddo e in quiete. Ogni vibrazione, scossa, spostamento nelle correnti del fluido che porta il minerale, passaggio di bollicine di gas o altro determina delle discontinuità nella crescita e la formazione di nuovi piccoli cristalli.

EFFETTI ESOTERICI

Dunque la calcite che compriamo nei negozi è perfettamente identica a quella nel travertino del davanzale e quindi anche quel travertino dovrebbe presentare le stesse caratteristiche esoteriche! Ma … è davvero così?

La risposta è no. Può essere difficile comprenderlo se pensiamo soltanto al travertino. Ma, per chiarirci meglio le idee, pensiamo più in grande. Pensiamo a quelle persone che non si limitano ad avere un po’ di calcare in casa, ma trascorrono anni e anni, quotidianamente, in un ambiente ricco di minerali. Ce ne sono tante. Per esempio i minatori.

Esistono lavoratori del settore minerario che per tutta la loro vita lavorativa trascorrono la giornata in un ambiente in cui sono a stretto contatto con decine di minerali. Per esempio nei pressi di Villadossola (in Val d’Ossola, vicino a Domodossola) esiste una cava chiamata Cava Pianasca, dalla quale ormai da decine di anni si estrae una roccia chiamata gneiss. In questa roccia è possibile trovare decine e decine di minerali, anche se alcuni piuttosto raramente. L’elenco delle specie comprende, fra l’altro: albite, anatasio, apatite, axinite, berillo, calcite, cabasite, clorite, datolite, dravite (un tipo di tormalina), epidoto, fluorite, heulandite, monazite, ortoclasio (var. adularia), prehnite, quarzo, schorl (tormalina nera), titanite e molto altro.

I minatori che vi lavorano vivono quotidianamente per anni, in tutte le stagioni, a contatto con questi minerali. Altro che portare con sé un paio di pietruzze per qualche settimana! Quei minatori dovrebbero avere una salute d’acciaio ed essere tutte persone dotate di inverosimili qualità umane.

Tuttavia sono stato personalmente diverse volte a cercar minerali alla Pianasca e vi ho conosciuto alcuni cavatori. Posso assicurarvi che nessuno di loro aveva caratteristiche speciali! I cristalli in mezzo ai quali passavano tutta la vita non facevano alcun effetto.

Un caso ancora più interessante è dato proprio da me. Colleziono e studio minerali da quando avevo circa 17 anni. Ho trascorso innumerevoli giornate in mezzo a rocce, miniere minerali, ho avuto la fortuna di scoprire un nuovo minerale e ho portato e tenuto in casa tonnellate di materiali.

La mia raccolta di minerali, al momento attuale, conta oltre diecimila campioni diversi (molti sono piccoli, da vedere al microscopio). Ho tenuto in camera mia per anni minerali rari come la senarmontite e la onoratoite.

minerali nella mia collezione (calcite, celestina, topazio, blenda, barite, dioptasio, azzurrite, granati, ematite, ametista)
immagine: G. Penko

Considerando tutto questo, dovrei avere i superpoteri come Supeman e godere di una salute assolutamente perfetta. Ma non è così. Non ho i superpoteri e, pur avendo una discreta salute, ho sofferto negli anni, come tanti, di diversi problemi (miopia, cataratta, calcoli renali, ernie del disco, problemi di cervicale, …).

Sembra quindi che anche su di me la presenza di tutti i minerali “ambientali” non abbia fatto alcun effetto. Perché?

I MINERALI AGISCONO SOLO SE LI USIAMO

Esiste una risposta precisa per questa domanda: i cristalli agiscono soltanto quando vengono utilizzati in modo consapevole, quando la nostra attenzione e consapevolezza sono indirizzate verso di essi. Cosicché possiamo possedere anche un milione di minerali, ma se li dimentichiamo in un cassetto o sopra una parete, essi non avranno alcun effetto su di noi.

Si tratta della stessa cosa che capita con i martelli, le pentole, i pennarelli o i vestiti. Siamo noi che dobbiamo usarli. Essi non si usano da soli. Non agiscono autonomamente se nessuno li utilizza. Questo spiega perfettamente perché io posseggo diecimila minerali, ma non ho ottenuto i superpoteri e sono miope.

Quanti crisalli ognuno di noi è in grado di utilizzare in modo consapevole contemporaneamente? Pochi. Se dobbiamo essere realmente consapevoli e fare affidamento su ognuno di essi, allora difficilmente potremo utilizzarne più di due o tre, forse quattro. Pensateci, in futuro, quando deciderete di indossare bracciali in cui compaiono dodici pietre diverse. Possedere un cristallo non è la stessa cosa che usarlo. La relazione di utilizzo richiede la nostra consapevole attenzione, esattamente come educare un figlio o far crescere una pianta.

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